È stato comunque, per ora, il torneo della vita per il 29enne di Brisbane. Il suo miglior piazzamento in uno Slam e soprattutto la vittoria contro Roger Federer, una di quelle imprese sportive che ti fanno ritagliare gli articoli di giornale per conservarli in cameretta.
Un acuto solitario all’interno di una carriera sin qui pressoché anonima. Da sottolineare anche il ruolo di Ivan Drago recitato, involontariamente, quando ha “spiezzato in due” il nostro Fabio “Apollo Creed” Fognini nel secondo turno. Good Job John!
Nole invece, senza particolare sforzo, piazza un’ipoteca sulla vittoria del suo terzo US Open. Tra lui e la gloria, oltre alla finale con il vincente tra Rafa e DelPo, c’è una semifinale insidiosa contro “Project 45” Nishikori, la carpa “Kei” di Matsue.