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La cavalcata di Rublev e il suo biglietto per le ATP Finals
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Andrej Rublëv prosegue la sua importante stagione conquistando un’altra finale, la quarta, questa volta all’Atp 500 di San Pietroburgo. Batte in tre set Denis Shapovalov (4-6, 6-3, 6-4) e fa un ulteriore passo in avanti per la conquista delle Atp Finals.

Con la bella prestazione ottenuta in questo torneo, infatti, Rublev scavalca Matteo Berrettini in classifica (lo aveva già fatto virtualmente ieri, con l’approdo in semifinale) e a partire prossima settimana sarà ufficialmente numero 8. Ricordiamo che il numero 9 del ranking sarà l’ultimo degli ammessi direttamente alle ATP Finals, visto il forfait annunciato da parte di Roger Federer, numero 4 in classifica.

Nella semifinale di oggi il russo ha interpretato meglio la partita ed è rimasto concentrato dopo aver perso il primo set in cui sembrava inerme, come lui stesso dirà a fine mach: “Sono stato bravo a non perdere la concentrazione quando Shapovalov all’inizio mi ha surclassato”. Rublev ha salvato in tutto il match cinque dei sei break point e ha dimostrato di avere una maggiore attenzione nei momenti più complicati, oltre a una maggiore solidità e più esperienza rispetto al giovane talento canadese (evidentemente due anni di differenza si fanno sentire).

La chiave della partita è arrivata sul 2-2 del secondo set, quando Rublev ha tolto il servizio all’avversario giocando il suo migliore tennis. Da quel momento ha alzato il suo livello di gioco e ha lasciato davvero poco spazio al canadese, che nel frattempo è stato anche abbandonato dalla prima di servizio, come dimostrano gli 8 doppi falli totali commessi.

Finora Rublev ha giocato il torneo di casa in maniera impeccabile, dominando nei quarti di finale il mancino britannico Cameron Norrie con un 6-2 6-1 e avendo un solo momento di difficolta negli ottavi di finale contro Ugo Humbert, battuto nel terzo set con 7 game a 5. E con la sua prestazione diventa dunque il terzo tennista russo a centrare la top ten nell’arco di due stagioni, dopo Medvedev e Khachanov, e l’ottavo assoluto da quando è stata istituita la classifica ATP.

Nonostante la sconfitta, Shapovalov da parte sua ha dimostrato comunque di essere cresciuto, soprattutto sul piano mentale. L’approccio del suo allenatore Mikhail Youzhny è evidente (i cambiamenti sono netti da quando è seguito da lui) e la sua rabbia sta lasciando pian piano spazio a un gioco molto più efficace e raffinato. Ora è numero 12 al mondo, ma ha soltanto 21 anni e soprattutto ha ancora tanto tennis davanti.

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