Il baby fenomeno danese Holger Rune continua a viaggiare spedito verso l’élite del tennis mondiale mostrando una determinazione disarmante, dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Una determinazione che, unita al talento e alla personalità, fa di lui una delle figure più interessanti (e chiacchierate) del panorama internazionale.
Risultati alla mano, tutto lascia presagire che il classe 2003 di Gentofte arriverà presto a contendersi con Carlos Alcaraz (e magari Jannik Sinner) la vetta della classifica. Nel frattempo occupa già la settima piazza e si prepara ad affrontare da protagonista il Masters 1000 di Roma e il Roland Garros.
Noi di Tennis Fever lo abbiamo intervistato per parlare del trionfo in Germania e di quelli che sono i suoi obiettivi per il futuro prossimo, ma anche per approfondire alcuni aspetti extra-campo.
L’intervista ad Holger Rune
Holger, a Monaco hai vinto il titolo completando una rimonta incredibile. Come stai vivendo questa soddisfazione?
“In finale al Masters 1000 di Montecarlo ho avuto grandi possibilità di portarmi in vantaggio 5-1, e purtroppo ho perso. Quell’esperienza mi ha insegnato tanto e mi ha spinto a migliorare la mia resilienza. A Monaco è successo il contrario. È stata una vittoria importante perché era la prima volta che dovevo difendere un titolo. Quindi anche questa settimana ho imparato qualcosa. Sarà fondamentale per il futuro”.
Tra Madrid e Roma hai enormi margini di guadagno in termini di punti Atp. Arrivare al Roland Garros da top-5 non sembra impossibile…
“Non penso alla classifica. Ho i miei obiettivi anche in termini di classifica, ma il mio obiettivo è migliorare il mio gioco e crescere come persona. Il ranking è solo una conseguenza”.
A proposito di Roma. Che accoglienza ti aspetti al Foro Italico?
“Ho giocato molti challenger in Italia, ad essere onesto la adoro. Gli italiani vanno pazzi per il tennis. Sono super emotivi (come me) e creano un’atmosfera fantastica. Se il match è contro un italiano, è sempre dura. Ma è lo stesso in qualsiasi Paese. La gente del posto sostiene la gente del posto. Mi godo la stessa energia quando gioco in Coppa Davis”.
Si ritiene che il tennis stia diventando sempre più uno show. Alcuni apprezzano questo allontanamento dalla tradizione, altri meno. Tu di che opinione sei?
“La gente viene a vedere del buon tennis, ma sicuramente non tutti i tornei sono Wimbledon. Penso che il tennis debba accettare anche i tifosi più giovani che magari fanno più rumore o non seguono le regole non scritte allo stesso modo della vecchia generazione. A qualcuno piace, a qualcuno non piace. È normale durante un cambiamento”.
Cosa vuoi rispondere a chi critica i tuoi atteggiamenti in campo?
“Non lo so. Credo che sia una montatura mediatica. Sui social media c’è una cultura del gossip con regole da giungla. E la gente parla senza sapere nulla. Ecco com’è il mondo oggi. Io non sento il bisogno di far parte di quel mondo. Ho così tanti obiettivi da raggiungere, quindi do la priorità al mio tempo”.
Assieme a Sinner e Alcaraz rappresenti il futuro del tennis mondiale. Puoi parlarci del rapporto che hai con Jannik e Carlos?
“Sono grandi giocatori, entrambi molto dediti al lavoro. Sinner ha due anni in più di me, quindi non abbiamo condiviso troppi tornei junior. Carlos lo conosco da bambino e abbiamo giocato molte volte l’uno contro l’altro. È un ragazzo divertente”.
In cosa ritieni di essere migliore di Jannik e Carlos. E cosa gli ruberesti invece?
“Non faccio paragoni e non rubo più niente a nessuno. L’ho fatto da giovane. Ora il mio obiettivo è quello di sviluppare il mio tennis”.
Madrid sarà l’ultimo torneo con Mouratoglou al tuo fianco…
“Chi dice che sarà l’ultimo? Faccio parte dell’Accademia Mouratoglou. Vedremo settimana per settimana chi mi accompagnerà ai tornei”.
Roland Garros-Wimbledon-US Open: sei pronto a vincere uno di questi tornei?
“È ciò per cui mi sto preparando. Questo è il motivo per cui prendo sul serio tutto ciò che devo apprendere. Voglio vincere tornei del Grande Slam”.
Dove ti vedi a fine anno?
“Ho ambizioni e obiettivi molto elevati…”.
A cura di Giuseppe Canetti
Grande Holger!!!
Pronto per giocare in un circo non certo in un campo da tennis. Ha ragione nel dire che come uomo deve ancora crescere. Un consiglio, parla meno. Ma questo non é colpa sua, é di chi gli insegna l’educazione in modo sbagliato.
Il tennis è anche rispetto per l”avversario a me la tua bravura non interessa, sei un maleducato e la pallina che hai scaraventato addosso a Sinner te la farei mangiare 😭
Abbiate pazienza e… un po’ di coerenza. Prima si chiede personalità a questi giovani e poi li si critica quando ce l’hanno. Boh…. Secondo me ha ragione: questo mondo è una giungla!
Il rispetto dell’avversario, prima di tutto, ecco quello che manca a Holger!
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