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Medvedev non si spiega gli ottimi risultati che sta ottenendo sulla terra rossa
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Daniil Medvedev ci ha sempre abituato a battute e conferenze stampa molto interessanti. Non poteva essere da meno quella di presentazione del prossimo Roland Garros. Durante il media day, il russo ha affermato come anche lui non riesca a spiegarsi gli ottimi risultati sulla terra ottenuti in questo 2023.

Forse merito delle corde?

Medvedev è sicuramente il giocatore da battere in questo 2023. Dopo un’estate australiana da dimenticare (sconfitta al terzo turno all’Australian Open), il russo non si è praticamente mai fermato, mettendo insieme cinque titoli su sei finali (Atp500 di Dubai e Rotterdam, Atpo250 di Doha e masters1000 di Miami e Roma). Proprio la vittoria agli Internazionali d’Italia e l’insensata grande propensione alla terra di quest’anno hanno fatto alzare il sopracciglio a più di qualche addetto ai lavori (compreso lo stesso Daniil).

Le parole del russo

Durante la conferenza stampa prima dell’esordio al Roland Garros, il numero 2 del mondo ha voluto parlare di questo particolare momento della carriera: essere uno dei favoriti in uno slam su terra rossa.

Risultati positivi sulla terra? Non ho sinceramente una risposta. Mi piacerebbe poter dire che sono cambiato al 100% a livello mentale, ma non è così.

Se mi fossi sentito come gli altri anni, sicuramente sentireste le frasi che appaiono su TennisTV. Iniziare l’anno così bene, eccetto l’Australia, mi ha aiutato a sentire di nuovo quella fiducia in me stesso, nonostante il pensiero che non mi piace la terra battuta, ma con la convinzione di provare a fare qualcosa di grande.

Mi chiedo se sia a causa delle corde, ne parlo molto e non lo faccio per promuovere o altro, sento che mi ha davvero aiutato. Voglio solo continuare così. Non voglio mettermi troppa pressione sulle spalle.

Quello che è successo a Roma è stato incredibile, soprattutto perché ho battuto tanti bravi giocatori come Zverev, Tsitsipas, Rune, Zapata, Ruusuvuori, che è andato al terzo set contro Alcaraz a Madrid.

È una sensazione fantastica ed è chiaro che potrebbero esserci più aspettative di quelle che ho avuto normalmente. Devo usare questa fiducia senza essere arrogante perché il pericolo è sempre dietro l’angolo.

A volte pensi che giocando così bene, le cose saranno facili. Proprio in quel momento puoi avere problemi in un primo turno, puoi arrabbiarti e finire per perdere. Sono stato in questa situazione molte volte: voglio solo provare a giocare il mio miglior tennis qui al Roland Garros.

Mancanza di Nadal? La sensazione è che il torneo sia diverso. Ti concentri molto su te stesso e sul tuo torneo, onestamente non ti interessa chi è nello spogliatoio o chi no, ma è vero che il torneo sarà diverso.

Ogni due giorni sapevi che avresti potuto vedere Rafa in televisione, che avrebbe giocato sul centrale. Quest’anno non sarà la stessa cosa. Senza di lui forse ci sarà un nuovo campione, chissà. Con lui diciamo che ci sarebbero state meno possibilità. Di sicuro è diverso”.

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