Multa record all’Atp250 di Lione per Mikel Ymer. Lo svedese, che era stato squalificato per aver distrutto la propria racchetta sulla sedia dell’arbitro, ha provato a difendersi in un’intervista rilasciata con ESPN, sottolineando le colpe altrui come motivo della sua rabbia.
La toppa peggio del buco
Molte volte, si sa, per provare a nascondere un misfatto si cerca in tutte le maniere una scusa. Molto spesso, però, è peggio la scusa che l’errore commesso. Si può dire così per quello che è successo a Ymer prima della squalifica contro Arthur Fils nel primo set della loro sfida all’Atp250 di Lione. Ricostruiamo insieme cosa è successo.
Situazione di completa parità, lo svedese ha già sprecato la possibilità di vincere il primo set sul proprio servizio. Palla giudicata out dall’arbitro che non incontra il parere favorevole del tennista, che impazzisce letteralmente. Prima la richiesta del supervisor in campo, poi le proteste incessanti fino alla distruzione della propria racchetta sulla sedia del giudice di gara (episodio che ha ricordato da vicino quello di Alexander Zverev ed Alessandro Germani all’Atp500 di Acapulco) che ha portato alla squalifica.
A circa una settimana dall’accaduto, è arrivata la decisione dell’Atp: €37.370 di multa e un occhio di riguardo per i futuri comportamenti in campo. Qualora lo svedese ci ricascasse, infatti, le multe saranno ancora più salate e partirebbe una squalifica di qualche mese dai tornei Atp (sia del tour maggiore che Challenger).
Eliminato dal Roland Garros, Ymer ha voluto dire la sua opinione ad ESPN circa la multa e la possibile squalifica.
“Con il dovuto rispetto, credo che sia abbastanza chiaro nei video che ci sono il motivo per cui ho reagito nella maniera in cui ho reagito. Ovviamente, non mi sto giustificando. Credo che sia abbastanza chiaro ciò che mi ha portato ad una reazione simile”.
Cosa vuoi commentare ad una controproposta così ….. 6 mesi a riflettere fuori dall’ATP sarebbero stati più sensati