Panatta esalta e avvisa Sinner: adesso viene il difficile. E su Sanremo…
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Adriano Panatta, nella trasmissione La Domenica Sportiva, ha parlato del prossimo impegno nel circuito Atp del nostro Jannik Sinner. L’ex numero 4 del mondo ha avvisato il giovane che adesso verrà il difficile, visto che tutti gli avversari vorranno il suo scalpo. Un applauso, invece, per il rifiuto alla partecipazione al Festival di Sanremo.

I consigli di Panatta

Panatta condivide con Sinner una vittoria slam (Roland Garros 1976), la vittoria della Coppa Davis (1976) e il best ranking al numero 4 del mondo. L’altoatesino, però, già al termine della settimana potrebbe scavalcare l’ex collega per quest’ultimo record.

Jannik sarà impegnato, a partire da domani, nell’Atp500 di Rotterdam e, con una vittoria del trofeo, salirebbe al numero 3 del mondo, scavalcando Daniil Medvedev. Un risultato storico per il tennis italiano: nessuno ci è mai riuscito in era Open (solo Nicola Pietrangeli ci riuscì, ma con un altro tipo di classifica non computerizzata).

La scalata di Sinner partirà (un’altra volta) da Botic van de Zandschulp. L’olandese è stato il suo avversario di primo turno anche all’Australian Open e il risultato finale lo conosciamo tutti. Adesso, però, l’azzurro avrà il mirino di tutti gli avversari puntato sulla schiena, come ricordato da Panatta alla Domenica Sportiva.

Rotterdam di per sé non è uno dei tornei più importanti al mondo, però ha un discreto seguito e soprattutto può servire a Jannik per diventare numero tre, cosa che consoliderebbe la sua scalata verso il gotha del tennis mondiale. Gli auguro di vincere per davvero a Rotterdam, almeno ci togliamo anche questa cosa e non ne stiamo a parlare più.

Partire con i favori del pronostico rappresenterà una situazione anche psicologica del tutto nuova: dovrà imparare a gestire in fretta la pressione perché tutti si aspetteranno qualcosa in più da lui, tanto gli avversari quanto gli appassionati e gli addetti ai lavori.

Sarà una bella sfida per Sinner, che pure ha dimostrato nel recente passato di saper reggere il peso di certe aspettative.

Il suo no a Sanremo? Gli sportivi su quel palco non dovrebbero salire perché i tempi televisivi sono un’altra cosa e messi accanto a due comici chiunque appare alla stregua di un pesce fuor d’acqua. Penso a Brignone, ma anche a Bagnaia. Poi Sanremo quest’anno era davvero troppo lungo: uno a una certa ora non ce la fa più a resistere”.

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