Jannik Sinner e la squalifica per doping che ancora pende sulla sua testa: può essere un dramma di due anni, per lui e per il tennis
Il campione altoatesino, numero uno del mondo, aspetta di capire quale sarà il suo destino e rischia di dover star fermo per un periodo talmente lungo da rovinargli la carriera. Le prossime settimane sono decisive in un senso o nell’altro.
Jannik Sinner è ormai il personaggio indiscusso del mondo del tennis. Qualche mese fa divideva con Carlos Alcaraz questa centralità nella fama che però ha strappato in solitaria grazie agli ultimi meravigliosi risultati del 2024. Dallo US Open in poi è stato un crescendo rossiniano, con tanto di ATP Finals e Coppa Davis bis. Più di così era impossibile fare, così come chiudere l’anno da numero uno del mondo con 4.000 punti di vantaggio sul secondo (Zverev). Sinner è stato semplicemente mostruoso e ha dimostrato come il lavoro alla fine paga sempre.
Purtroppo nel suo 2024 c’è quel tremendo neo della positività al doping riscontrata ad Indian Wells, che è stata tenuta nascosta per mesi ed è venuta fuori solo prima di New York. Per l’Itia Sinner è innocente e non meritava alcuna squalifica, visto il comportamento tenuto. Alla fine, però, la WADA ha deciso di presentare ricorso al TAS di Losanna e bisognerà aspettare verosimilmente marzo per capire quale sarà la sentenza definitiva. Sulla testa di Jannik pende una squalifica di due anni.
Grande paura per Sinner: rischia davvero due anni
Anche Novak Djokovic ha espresso recentemente delle perplessità sulla vicenda Sinner, chiamando in casa Kyrgios e il giudizio di alcuni colleghi.
“Conosco Jannik da quando era bambino e penso di lui tutto il bene possibile e non mi sembra il tipo in grado di fare qualcosa di sbagliato“, ha spiegato il serbo al media day di Brisbane. Poi ha aggiunto: “Capisco però la posizione di giocatori come Nick Kyrgios che hanno visto qualcosa di poco chiaro nei 5 mesi in cui non si è saputo nulla della vicenda e per come è stata gestita”.
Intanto negli Stati Uniti si sono proiettati già più avanti, ipotizzando cosa potrebbe succedere al tennis se Sinner dovesse davvero stare fermo per ben due anni. Su The Athletic, magazine del New York Times, Matthew Futterman and Charlie Eccleshare hanno scritto un editoriale analizzando le possibili conseguenze.
“Questa squalifica potrebbe avere conseguenze per un decennio, non solo per Sinner ma per tutto il circuito” . In effetti privare il tennis di un campione così fulgido, nel momento migliore della carriera, sarebbe simile a quanto accaduto con Muhammed Alì nel pugilato per la leva militare o Mike Tyson per la prigione. Nel loro prime non ci sono stati. I tifosi italiani e gli sportivi in generale si augurano di no.
