Jannik Sinner dovrà stare fermo per tre mesi a causa della squalifica per la vicenda Clostebol, ma nel frattempo i tifosi sono nel panico dopo l’ultimo annuncio
Il campione altoatesino si trova a dover vivere un momento difficilissimo, come mai accaduto prima in carriera. Si è arrivati a parlare anche di un possibile addio al tennis, che in pochi conoscevano. Le ultime parole hanno riaperto un caso lontano nel tempo.

Dalle stelle alle stalle, verrebbe da dire. Jannik Sinner ha vinto il suo terzo titolo dello Slam a Melbourne, bissando il successo dello scorso anno e mostrando una superiorità imbarazzante rispetto a tutti i rivali. Eppure non c’è stato nemmeno il tempo di festeggiare che subito è arrivata la mazzata della squalifica, con tre mesi di stop forzati. Sinner potrà tornare in campo per allenarsi ad aprile, mentre il primo torneo saranno gli Internazionali di Roma. Il patteggiamento con la WADA è stato il modo più rapido per uscire da un impasse che durava da troppo tempo e senza attendere altri due mesi per la sentenza del TAS di Losanna.
Sinner potrà lavorare a Montecarlo con tutta calma, lontano da sguardi indiscreti, prendendo il massimo della confidenza con la terra battuta e provando ad arrivare al top della condizione per Roma e Parigi. Un piano non male, che potrebbe dargli un bel vantaggio nei confronti dei rivali, Alcaraz in primis.
Sinner è stato ad un passo dall’addio: le dichiarazioni di Binaghi
Le difficoltà nella carriera di Sinner non sono mai state poche, anche perché per arrivare dove si trova ora, ha dovuto lasciare la famiglia ancora da adolescente. L’accademia di Riccardo Piatti era lontano dalla sua residenza di San Candido e lo ha costretto a vivere da solo in un momento della vita in cui ci si dedica solitamente ancora ai giocattoli.

Jannik ha stretto i denti e ha scalato un Everest senza fine, per diventare il numero uno del mondo che oggi tutti conoscono. Eppure il tutto poteva interrompersi proprio all’inizio, come confermato dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Binaghi ha raccontato: “A 11 anni, quando ancora era indeciso tra sci e tennis, come tutti i migliori Under 12 d’Italia Jannik venne invitato dalla Federtennis ai centri estivi”. Qui però qualcosa non va: “Dopo pochi giorni chiama casa e chiede ai genitori di andarlo subito a prendere. Non mi fanno fare niente perché non parlo bene l’italiano, si lamenta – ha raccontato Binaghi -. Poi tutto è stato risolto. Stavamo per commettere un omicidio tennistico!”.
Meno male che alla fine la barriera linguistica non è diventata un problema. Sarebbe stato imperdonabile.
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