Il tennista sanremese, reduce dalla sconfitta di Roma contro Bautista-Agut, è tornato sulla sfida al rivale di Sinner vinta a Madrid
Probabilmente non se lo sarebbe aspettato nessuno. Men che meno il diretto interessato. Arrivato a Roma forte di un ottimo percorso in quel di Madrid – dove si è spinto fino ai quarti di finale, quando un ottimo Jack Draper lo ha sconfitto nettamente in due set – Matteo Arnaldi ha deluso le aspettative dei tifosi proprio nell’appuntamento più importante per un tennista italiano, tornei del Grande Slam esclusi, ovviamente.

Non ha funzionato davvero nulla, nel gioco del concittadino di Fabio Fognini, nel match di esordio al Foro Italico contro lo spagnolo Bautista-Agut. Arnaldi non solo non ha ripetuto lo splendido cammino intrapreso nella Capitale spagnola, ma ha salutato la kermesse davvero troppo presto, considerando lo stato di forma esibito recentemente.
Al netto di un adattamento alla terra battuta che il suo prestigioso avversario incontrato al primo turno di Madrid aveva già lamentato nel precedente ATP Masters 1000 di Monte Carlo, aveva destato impressione la facilità con cui l’azzurro aveva regolato un certo Novak Djokovic nel primo incrocio di sempre tra i due.
Proprio alla vigilia del torneo di Roma, Matteo ha raccontato il suo momento, tornando più di una volta sulla recente impresa contro il fuoriclasse serbo, ai microfoni di ‘Fanpage.it‘. Rivelazioni che, in qualche modo, coinvolgono indirettamente anche Jannik Sinner.
Arnaldi choc: “Nole è sempre stato il mio idolo”
“Battere Djokovic è stata un’emozione unica, che spero di riprovare in altre occasioni future, ma che non scorderò facilmente. Con lui mi sono allenato già in passato, ma scendere in campo su un ‘palcoscenico’ del genere è tutta un altra cosa. Negli ultimi punti ho semplicemente cercato di mantenere la concentrazione, cercando di essere ‘cieco’ su quello che stava succedendo“, ha esordito.

“Novak è sempre stato il mio idolo e in confronto ad altre leggende come Federer e Nadal è probabilmente quello in cui mi ci rivedo di più. Probabilmente non ho la stessa ‘classe’ di Roger, e non ho la fisicità di Rafa, però sono più simile a Novak in quasi tutti gli aspetti, anche dal punto di vista dello stile di gioco. Novak è sempre molto rispettoso e mi ha fatto i complimenti a fine match, nonostante non sia il suo periodo top“, ha poi aggiunto.
“L’assenza di Sinner? Non se ne parlava troppo nel circuito, ognuno ha il proprio lavoro da fare e diciamo che non c’è molto tempo per troppe chiacchiere da spogliatoio“, ha poi concluso Arnaldi.