Clamoroso quanto accaduto in campo a Roma, coinvolto indirettamente anche Lorenzo Sonego: la denuncia è grave
Che Lorenzo Sonego sia stato uno dei protagonisti in negativo degli Internazionali d’Italia è fuor di dubbio. Ma a volte, come conferma il proverbio, piove sul bagnato. In un periodo di appannamento totale per il tennista torinese, nelle ultime ore è arrivata infatti un’accusa grave che, in qualche modo, lo ha coinvolto. Una vicenda molto spiacevole di cui si è ritrovato protagonista suo malgrado e che probabilmente si sarebbe evitato volentieri.

Uscito malamente nel primo turno del Masters 1000 romano, Sonego non ha potuto in alcun modo incidere su questa edizione del torneo. Eppure, il suo nome è tornato in auge per una vicenda molto spiacevole: quella relativa alla maleducazione di alcuni spettatori.
Fin troppo spesso capita, infatti, che a Roma il pubblico si faccia coinvolgere un po’ troppo dal “patriottismo”, quando in campo ci sono i nostri portacolori, rovinando in certi casi l’atmosfera splendida che generalmente si respira agli Internazionali.
Un problema sottolineato, in questa edizione, da Mensik e De Minaur, ma che a quanto pare risale ormai è diventato endemico, nelle ultime edizioni del Masters 1000 romano, come confermato dalla denuncia clamorosa arrivata da un altro tennista, protagonista solo di passaggio nel torneo.
Colpo di scena clamoroso a Roma, Sonego coinvolto: pubblico maleducato, arriva la denuncia
A innalzare un polverone mediatico piuttosto fastidioso per gli organizzatori del Masters 1000 italico è stato il numero 74 al mondo, Yoshihito Nishioka. Il tennista del Sol Levante, infatti, sui social in queste ore ha condiviso un video del momento in cui Mensik ha rimproverato alcuni spettatori a Roma.
Un episodio spiacevole che, fortunatamente, si è concluso nel migliore dei modi, anche grazie alla capacità del tennista ceco di gestire al meglio la situazione. Non andò così invece a Nishioka, che un paio di edizioni fa si ritrovò invece a dover soffrire per alcuni insulti che sfociano, in maniera abbastanza chiara, anche nel razzismo.

“A Roma capita spesso. Qualche anno fa ho giocato contro Sonego e i tifosi urlavano ‘andiamo a sushi!’“, ha spiegato Nishioka, con l’evidente volontà di voler accendere i riflettori su un problema che non va sottovalutato: “Anche quest’anno le cose non sono andate bene, qualcuno mi ha chiamato ‘come on Cina’. So che non sono in molti a comportarsi così, ma purtroppo succede ogni anno“.
Parole importanti che dovrebbero servire a sensibilizzare anche i tifosi più calorosi sul tipo di linguaggio da poter utilizzare sugli spalti. Perché nel tennis l’abitudine all’insulto, fortunatamente, non è ancora arrivata, e sarebbe il caso di cominciare a prendere le giuste contromisure per evitare che anche il tifo tennistico possa sfociare nel fanatismo, come accaduto in altri sport.
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