La squalifica di Sinner tiene ancora banco a distanza di mesi e il suo peggior avversario, ovvero Nick Kyrgios, è di nuovo tirato in ballo nella vicenda
Il numero uno del mondo è tornato a giocare in quel del Foro Italico, dopo tre mesi di assenza. La splendida finale agli Internazionali di Roma ha riconsegnato al circuito uno dei suoi migliori esponenti, in attesa di vedere altre battaglie del genere a Parigi e Wimbledon.

Un bellissimo spettacolo e un magnifico spot per il tennis: la finale di Roma entrerà di diritto nella storia del torneo. Ad affrontarsi sono stati il numero uno e il numero due del mondo, nella più classica delle sfide tra i top del seeding. Un tabellone che sembrava disegnato apposta per vederli di fronte nell’ultimo atto. Questa volta rispetto alla semifinale del Roland Garros dello scorso anno c’è stata meno battaglia ed Alcaraz si è portato a casa il trofeo in due set. Nel primo parziale, conclusosi al tie-break, si è visto veramente di cosa sono capaci tutti e due. Poi è mancata un po’ di condizione a Sinner, assente da tre mesi dai campi di gioco e afflitto da un problema con le vesciche.
Di certo è stato un ottimo viatico prima di arrivare a Parigi, dove probabilmente la sfida potrebbe ripetersi, magari proprio in finale. Ci sono altri giocatori insidiosi che possono interrompere la corsa dell’uno e dell’altro ma i tifosi sperano proprio che i due fenomeni possano incrociare ancora le proprie racchette.
Nuovo attacco di Kyrgios a Sinner: l’australiano non molla la presa
Chi non sarà tra i protagonisti al Roland Garros è Nick Kyrgios, che ormai passa più tempo a parlare di Sinner che a giocare a tennis. Il giocatore australiano, è intervenuto un paio di giorni prima della finale di Roma in un podcast, che ha rincarato la dose.

“Ma dai, paghi questa persona centinaia. Io spendo queste cifre per fare in modo che il mio fisio si prenda cura del mio corpo, per assicurarsi che non succeda”. Poi aggiunge: “È il numero uno al mondo. Pensi che non lo sapesse? Pensi che quel livello di ingenuità possa esserci quando sei il numero uno al mondo?”. Poi la stoccata anche a Massimo Calvelli: “E poi pensi che sia solo una coincidenza che il CEO dell’ATP sia italiano e ora si sia dimesso?”. Insomma per Nick la battaglia non è mai finita.
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