La vittoria dello spagnolo a casa del campione azzurro ha aumentato, se possibile, la rivalità tra i due tennisti: la sentenza è netta
Lo aveva detto prima della finale. A scanso di equivoci o di ulteriori domande sull’argomento. ‘Non posso essere amico di un tennista che voglio battere, e che è un mio rivale diretto. Ci sono stima e rispetto, ma non può esserci una vera e propria amicizia‘: firmato Carlos Alcaraz, che di lì a qualche ora sarebbe diventato campione agli Internazionali d’Italia proprio al cospetto di uno Jannik Sinner al rientro dopo 4 mesi e mezzo di assenza.

L’incredibile prestazione dello spagnolo, che ora conduce 7-4 negli sconti diretti con l’altoatesino, non deve far dimenticare la bontà del tennis messo in campo dal numero uno del mondo, trovatosi improvvisamente a passare dagli allenamenti con Vagnozzi e qualche volenteroso sparring partner, a duellare con un avversario la cui classe (e la migliore adattabilità sulla terra battuta) non può esser messa in discussione.
Nessun dramma per la sconfitta, dunque. Né da parte del campione, né dal suo staff, né tra i tifosi o tanto meno tra gli addetti ai lavori. Tra cui è spiccata la sempre lucida analisi di Paolo Bertolucci, leggenda azzurra della racchetta ormai da anni collaboratore di Sky Sport.
Bertolucci, netto il giudizio sulla rivalità Sinner-Alcaraz
“Quando sali di livello, arriva l’esame vero, che era proprio Alcaraz. Abbiamo visto che Sinner ha tenuto bene per un’ora e poco più, poi è calato, come era prevedibile. Lui stesso aveva detto che pensava di fare due o tre partite, e invece è arrivato in finale. Meglio di quanto si aspettasse. Avevo paura che fosse costretto a giocare qui tre partite, e le altre ad Amburgo, dove avrebbe potuto affrontare ulteriori problemi. Invece le ha giocate tutte a Roma: non andrà in Germania, potrà curare anche le vesciche. Arriverà a Parigi in perfette condizioni, con una settimana di rodaggio“, ha detto il toscano ai microfoni di ‘Fanpage.it‘.

“Sinner sapeva che dall’altra parte c’era un avversario che ha sfoderato un tennis di altissimo livello. Anche al 100%, ci sta di perdere contro questo Alcaraz. La gente dimentica che questo ragazzo ha vinto Parigi e Wimbledon l’anno scorso, e sette Masters 1000. Il problema è che a volte va su e giù, perde con giocatori inferiori, con cui invece Sinner non perde mai“, ha proseguito.
“La loro rivalità? La gente vuole o l’amicizia o la guerra. Ma non è così. Non può esserci un’amicizia vera, di quelle che hai da ragazzino. Qui c’è rivalità, profonda, perché si contendono il primo posto al mondo: non è banale. Ma c’è anche rispetto profondo, perché sanno bene entrambi i sacrifici che hanno fatto per arrivare a questo livello. La storia dei presunti mancati messaggi di Carlos a Jannik durante lo stop? Tutte cavolate, tutte cavolate“, ha chiosato poi Bertolucci.