La leggenda spagnola è tornata sulla nota vicenda Clostebol che ha investito l’azzurro: il pensiero dell’ex tennista è chiarissimo
Ci siamo. Proprio in queste ore il pubblico di Parigi assiepato sugli spalti del Philippe-Chatrier – il mitico campo centrale che per 14 volte ha visto Rafa Nadal alzare al cielo il trofeo di vincitore del prestigioso Major – sta omaggiando la figura del mitico campione spagnolo con una cerimonia organizzata ad hoc da Amelie Mauresmo – direttrice dello Slam francese – e dai suoi collaboratori.

Era da tempo che tutta la macchina organizzativa si stava muovendo in questa direzione, con le stesse dichiarazioni dell’ex tennista transalpina che avevano anticipato quella che più che una volontà aveva iniziato ad assumere i tratti di una necessità. Un atto dovuto, commentato anche dal fuoriclasse spagnolo giusto qualche giorno fa.
“Non sono uno che ama i tributi, ma il Roland Garros è ovviamente il torneo più importante della mia carriera, senza ombra di dubbio. Quindi, se si vuole fare qualcosa di grande, bisogna farlo lì. Ed è così che è stato pianificato fin dall’inizio, e niente di più. Sono felice che sia così“, ha dichiarato a ‘L’Equipe‘ il mancino di Manacor.
Un’intervista, quella rilasciata al giornale francese, in cui Nadal è anche tornato sulla figura di Jannik Sinner e sulla torbida vicenda Clostebol che lo ha visto, suo malgrado, protagonista. Nonché oggetto di maliziose interpretazioni da parte di più un collega.
Tra questi non rientra però il campione spagnolo, che anche stavolta non ha perso occasione per ribadire la sua incondizionata fiducia nell’innocenza e nella buona fede del ragazzo della Val Pusteria.
Nadal a gamba tesa sul caso Sinner: “Scommetterei la vita”
“Ho fiducia nella giustizia. Non mi piace esprimere la mia opinione su cose che non conosco. Quando il sistema giudiziario prende decisioni, è perché ha tutte le informazioni necessarie che noi non abbiamo. Per questo motivo non mi piace vedere altri giocatori parlarne senza avere le informazioni necessarie. Non credo davvero che Sinner sia stato trattato diversamente perché numero uno del mondo. Non ci credo. Per vent’anni mi sono sottoposto a tutti i controlli, ogni anno molto numerosi. So quanto sono severi“, ha esordito Nadal.

“Se sono state prese decisioni a favore di Jannik, scusandolo e dichiarandolo non colpevole, è perché il tribunale che ha dovuto analizzare i fatti aveva tutte le prove. E noi non abbiamo tutto questo. Penso che sia un modo per creare confusione e mi sembra ingiusto. Sono assolutamente convinto che non abbia mai voluto barare o fare qualcosa di illecito. Ne sono sicuro, ci scommetterei la vita“, ha concluso appassionatamente il fuoriclasse iberico.