La tennista toscana, fresca di trionfo agli Internazionali di Roma, è tornata su un argomento spinoso: il pensiero è chiaro
Dopo aver iniziato il 2025 zoppicando un po’ – soprattutto rispetto agli straordinari risultati ottenuti nel 2024 – Jasmine Paolini si è rimessa in carreggiata prima raggiungendo le semifinali a Miami e Stoccarda (in entrambe le occasioni sconfitta da un’Aryna Sabalenka tirata a lucido) e poi mettendo a segno una clamorosa doppietta agli Internazionali del Foro Italico.

Vincitrice sia in doppio (in coppia con l’amica di sempre Sara Errani) che in singolare, grazie alla netta affermazione contro Coco Gauff, la tennista toscana in un colpo solo è tornata a vincere un torneo di categoria 1000 tornando anche al suo best ranking: quella quarta posizione con cui aveva chiuso uno strabiliante 2024.
Fresca di cambio alla guida tecnica (dopo 10 anni è finita la proficua collaborazione con l’ex tennista azzurro Renzo Furlan), la tenace giocatrice ha scelto Marc Lopez come nuovo coach: i risultati sono tornati ad essere paragonabili a quelli dello scorso anno, e proprio alla vigilia dell’importante appuntamento di Parigi, dove la nativa di Castelnuovo di Garfagnana sarà chiamata a difendere i 1300 punti incamerati con la finale dello scorso anno.
Proprio alla vigilia del Major francese la campionessa azzurra è stata intercettata ai microfoni di ‘Ubitennis.com‘. Tra gli argomenti trattati, oltre agli inevitabili riferimenti al recente exploit al torneo di casa, l’oro Olimpico in doppio a Parigi 2024 ha parlato anche dei recenti casi di doping che hanno coinvolto il connazionale Jannik Sinner e Iga Swiatek, la polacca ex numero uno del mondo – in piena crisi da inizio anno – che l’ha sconfitta proprio al Roland Garros nell’ultimo atto dello scorso anno.
Paolini sui casi Sinner e Swiatek: “Spaventa abbastanza”
“Stavo già molto attenta prima, ma adesso mi sento più vulnerabile. Dopo casi come quelli è come se tutto fosse più reale. E sì, spaventa abbastanza. Dobbiamo controllare molte cose. Proviamo a fare del nostro meglio. Ma come ho detto a Roma è un bene che la WADA stia cambiando le regole. Sarebbe meglio che ciò avvenisse prima del 2027, ma non so“, ha esordito Jasmine.

“Stiamo facendo comunque un passo avanti ed è un bene per tutti noi, perché può succedere a ciascuno di noi. Viaggiamo sempre e non è semplice controllare tutto. Noi facciamo del nostro meglio e speriamo non succeda più a nessuno“, ha poi concluso la giocatrice azzurra, che mai ha mostrato malizia o sospetti sull’innocenza dei due colleghi.