Spunta un curioso retroscena legato all’ormai celebre squalifica comminata al campione azzurro per il caso Clostebol: lo ha detto davvero
È durata solo tre mesi, ma è sembra un’eternità. È durata solamente 90 giorni ma, forse complice il fatto che prima del discusso accordo il tennista si fosse già preso una pausa dopo il trionfo di Melbourne, lo si era visto in campo l’ultima volta il 26 gennaio. Una lunga attesa finita il 10 maggio scorso, quando Jannik Sinner ha fatto finalmente il suo ritorno in una competizione ufficiale battendo Mariano Navone nel primo turno agli Internazionali d’Italia.

Ha fatto molto discutere, anche una volta esaurita, la squalifica inflitta al leader del ranking mondiale. Tra le pieghe della sentenza, come ricordano in molti, c’era anche il divieto (questo valido fino al 13 aprile) di allenarsi in strutture pubbliche e/o con tennisti in attività o comunque iscritti ancora alla propria federazione di appartenenza.
Un altro grosso limite per il fuoriclasse di San Candido, dedito a mantenere un accettabile stato di forma prima del rientro ufficialenei tornei del circuito. Sgomberato velocemente il campo dalle voci che lo avrebbero voluto volare in Florida, o Mallorca, o perfino a Dubai, per allenarsi in strutture private, Jannik è rimasto a ‘casa sua’, in Costa Azzurra, dove ha usufruito di strutture private per allenarsi con la solita professionalità.
Già, ma chi ha fatto da sparring partner al campione nelle prime settimane post-sentenza? La rivelazione, condita da particolari finora sconosciuti, è stata svelata da ‘Il Fatto Quotidiano’. Che è andato a pizzicare Roberto Marcora, 35enne ex tennista attivo nel circuito fino alla primavera del 2023.
Sinner e la rivelazione dello sparring partner: il racconto
“Io e Jannik abbiamo un bel rapporto e, quando è uscita la notizia della squalifica, gli avevo scritto dicendogli, come battuta, che per lui sarei tornato in campo“. E così in effetti è stato. L’ex giocatore nativo di Busto Arsizio ha raccontato i particolari della vicenda nel corso del podacst ‘Tennistalker‘.

“La WADA si è presa qualche tempo per controllare che non fossi più attivo, e in effetti la mia ultima partita ufficiale era stata a Indian Wells 2023, a parte qualche torneo a squadre. La ratio della regola infatti è che uno squalificato, come nel caso di Sinner, non può allenarsi con giocatori ancora attivi per prepararli a tornei futuri. Quindi, una volta che ho detto sì, era come se anch’io fossi squalificato a tutti gli effetti”, ha esordito Marcora.
“Ci siamo allenati in una villa privata, vicino casa, in Costa Azzurra, perché come sapete Jannik non poteva frequentare circoli affiliati alle federazioni. Quindi eravamo un po’, non dico clandestini ma quasi. Tutto era stato approvato ed era regolare, anche dalla WADA, ma c’erano comunque delle complicazioni. Devo dire però che ho trovato una grande serenità da parte del team“, ha infine concluso l’ex tennista.