Sinner e Alcaraz sempre protagonisti, anche nel Roland Garros in corso a Parigi. C’è un nuovo terremoto che cambia tutto a partire da oggi
Un giudizio importante accomuna i due fenomeni del tennis attuale, destinati a dettare legge nel circuito per diversi anni, ad altissimi livelli. Lo spagnolo ha dimostrato a Roma di avere ancora qualcosa in più dell’azzurro sulla terra battuta, ma non è detto che i pronostici possano essere sovvertiti.

Quanto successo a Roma è stato piuttosto esplicativo del momento che si sta vivendo nel tennis mondiale. Alcaraz e Sinner sono i dominatori della scena, quelli destinati a riscrivere il libro dei record nei prossimi anni. In due hanno portato a casa già 7 Slam e hanno rispettivamente 22 e 24 anni (da compiere). C’è ancora molto da fare per entrambi ma di certo il divertimento non mancherà nel prossimo futuro. A Roma lo scontro è stato all’altezza della fama dei due solo nel primo set, finché Sinner ha tenuto botta e ha impensierito lo spagnolo. Poi, vuoi i tre mesi di assenza dai campi, vuoi il divario sulla terra rossa che ancora è sin troppo visibile e l’allievo di Ferrero ha preso il largo.
Tutti stanno puntando gli occhi su Parigi, per vedere chi sarà il migliore al Roland Garros. Alcaraz ha battuto Musetti a Montecarlo e Sinner a Roma, portando a casa due Masters 1000 ambitissimi sulla superficie più lenta ed è il logico favorito. Potrebbe tra l’altro ritrovare proprio il nostro Lorenzo in una eventuale semifinale.
Il giudizio di Francesca Schiavone su Alcaraz e Sinner: i tifosi sono a bocca aperta
A parlare di quanto sta accadendo al Roland Garros, ma soprattutto della rivalità tra Sinner e Alcaraz, è stata una ex giocatrice che a Parigi si ricordano piuttosto bene. Stiamo parlando di Francesca Schiavone, intervistata da La Gazzetta dello Sport. La vincitrice dell’edizione femminile del 2010, ha voluto esprimere il suo giudizio anche sui due fenomeni del circuito maschile.

Per la Schiavone: “Alcaraz è molto forte, ma le differenze sono minime anche sulla terra e Jannik può arrivare a colmare il gap già a Parigi”. Un’iniezione di fiducia che può fare la differenza, a cui l’ex campionessa aggiunge anche valutazioni tecniche: “Carlos farà sempre soffrire Jannik perché non gli dà ritmo. Jannik deve pensare prima a ritrovare tutti i suoi automatismi dopo tre mesi di stop e a quel punto avrà le armi per sfidarlo alla pari, ovvero la percentuale di prime, le accelerazioni da fondo e la risposta al servizio”. Vedremo se al Roland Garros il nostro numero uno sarà in grado di applicare tutto questo.