Sascha Zverev non ci sta ad incassare l’ennesima bordata e passa al contrattacco: le sue parole sono durissime
Non è un bel periodo per Alexander Zverev, al contrario. Il 28enne nativo di Amburgo sta vivendo una fase abbastanza turbolenta della sua carriera. Soprattutto sotto l’aspetto mentale, dove recentemente ha dimostrato tanto nervosismo (anche nei confronti di appassionati ed addetti ai lavori) oltre che un po’ di incapacità di gestire gli impegni e i momenti cruciali delle partite.

Attualmente Sascha è protagonista all’Atp 250 di Stoccarda, palcoscenico sul quale – da padrone di casa e prima testa di serie del torneo – proverà a centrare il pronto riscatto. Esordirà direttamente agli ottavi contro francese Corentin Moutet, per poi vedersela eventualmente col vincente del derby americano tra Learner Tien e Brandon Nakashima. Una cammino, il suo, che abbastanza semplicemente potrebbe portarlo in semifinale a due passi dal titolo.
Zverev, critiche dopo la sconfitta al Roland Garros: la replica del tedesco è durissima
Se Zverev riuscirà a trovare il trionfo in Germania, soltanto il tempo – anzi, il campo – può dirlo. Intanto, il tedesco sta facendo parlare di sé in queste ore per uno sfogo rivolto ai suoi detrattori. Gli stessi che qualche settimana fa lo hanno definito il “peggiore numero due della storia” o che lo hanno criticato aspramente dopo la sconfitta in semifinale al Roland Garros per mano di Novak Djokovic.

«Quando subisco una sconfitta, tutti diventano super intelligenti e sanno cosa è meglio per me», ha esordito Zverev in conferenza stampa, alla vigilia del debutto a Stoccarda, facendo subito intendere il suo nervosismo. «Questo vale anche per Boris Becker», ha poi aggiunto il tedesco, rispondendo a tono alle parole dell’ex tennista – oggi opinionista televisivo – che lo aveva criticato mentre commentava il Roland Garros.
«Ho raggiunto la seconda posizione del ranking ATP nonostante un infortunio molto grave alla caviglia e sono il primo inseguitore di Sinner e Alcaraz in questo momento», ha sottolineato Sascha. Che in seguito ci ha tenuto a fare una precisazione relativa proprio alla battuta di arresto sul rosso francese. «Non ho giocato il mio miglior tennis a Parigi, ma ho perso contro Djokovic, non contro il numero 250 del mondo».
L’attuale numero tre al mondo ha infine concluso il suo intervento stemperando i toni e soffermandosi sulla parentesi a Stoccarda: «Credo di aver espresso il livello più alto della mia carriera su erba l’anno scorso. Non venivo qui a Stoccarda da un po’ di tempo, ma le strutture sono ancora eccezionali. Spero di non deludere i fan e di vivere una settimana fantastica».
Glielo auguriamo, ma forse – eufemismo – il buon Alexander dovrebbe concentrarsi maggiormente su ciò che fa in campo anziché battibeccare ogni volta con un ‘nemico’ diverso.