Il tennista altoatesino, uscito anzitempo dal torneo di Halle, fa i conti con le prime critiche stagionali: sentenza da brividi
A Roma, quando crollò nel secondo set contro Carlos Alcaraz dopo aver sprecato due set point nel primo parziale, si era giustamente sostenuto come fosse inevitabile, per un tennista lontano dalle competizioni per oltre tre mesi, pagare fisicamente dazio alla fatica.

A Parigi, nella finale Slam più emozionante degli ultimi anni, si è detto che solo l’incredibile ritorno del rivale, capace di rimontare due set a zero e di annullare tre match point consecutivi, gli avesse impedito di alzare al cielo la Coppa dei Moschettieri.
Al netto della grande occasione sprecata (solo Jannik sa quanto vorrebbe rigiocare in modo diverso almeno una delle tre palle match) era rimasta però la sensazione che mancasse ancora qualcosa, al tennista azzurro, per fronteggiare la versione extralusso del talento spagnolo.
Dopo una sacrosanta settimana di pausa, fatta anche di una ricostruzione innanzitutto mentale dopo quanto accaduto al Roland Garros, il numero uno del mondo si è presentato ad Halle, dove era chiamato a confermare il titolo vinto l’anno prima. Non è assolutamente andata come previsto, col kazako Bublik – già battuto da Sinner a Parigi – che ha irretito il fuoriclasse fino a completare la rimonta vincente dopo aver perso il primo set.
Sinner, arrivano le prime critiche dei tifosi
Idolatrato e glorificato dagli appassionati di tennis fino a tutta la finale in terra francese, oggi il campione altoatesino fa i conti con le prime incredibili e paradossali critiche dopo una sola sconfitta. Peraltro giustificata in qualche modo dallo splendido stato di forma del rivale, spintosi fino all’ultimo atto della kermesse in Germania.

Ebbene sì, è bastata la prima inaspettata battuta d’arresto dopo mesi passati a dominare gli avversari, per scatenare le prime critiche degli incontentabili fans. O per lo meno di una parte di essi.
Se #Sinner, oltre alle mille pubblicità si mette pure a fare la comparsa di Bocelli allora vuol dire che ha la testa altrove e rischia di fare la fine di Berrettini. Lo preferivo quando non aveva tempo per andare dal PdR.
Forza Jannik!!! Non ti perdere. Forza.— Flu 🎗️🇮🇱 ✡️ Am Ysrael Chai (@effe1312) June 20, 2025
‘Approfittando’ di un’inconsueta apparizione pubblica di Jannik, che ha duettato con Andrea Bocelli nel brano ‘Polvere e gloria‘ uscito lo scorso 20 giugno, alcuni tifosi hanno lanciato nell’etere un paragone irriverente non solo per il nativo di San Candido, ma anche per lo stesso Matteo Berrettini, al quale il numero uno del mondo è stato ora incredibilmente accostato per via di una presunta eccessiva distrazione dagli impegni di campo, da tempo attribuita (allo stesso modo ingiustamente) al tennista romano.