Retroscena clamoroso che riguarda il tennista azzurro, i tifosi di Jannik Sinner non riescono a crederci: teoria pazzesca
Jannik Sinner non se la passa bene: almeno questo è quello che filtra stando ai recenti risultati conseguiti dal 23enne di San Candido dopo il ritorno dallo stop formato di 3 mesi. A Roma, nonostante una condizione atletica e mentale già quasi ottimale, Sinner non è riuscito a superare un imbattibile Alcaraz.

Una storia che si è ripetuta, in maniera decisamente più dolorosa, a Parigi. Perché Sinner in finale, ancora contro il numero 2 al mondo, si è trovato davanti ad un triplo match point fallito miseramente. Merito di Alcaraz ma anche tanta sfortuna, che ha portato al più insopportabile dei ribaltoni che ha premiato il grande rivale di Jannik. In attesa dell’inizio del torneo più atteso dell’anno, Wimbledon d’altronde è un chiaro obiettivo per il numero 1 del Ranking ATP, sono arrivate novità di campo decisamente inattese per Sinner. Dalla terra rossa all’erba, due superifici assolutamente differenti sulle quali però il tennista azzurro nell’ultimo anno ha mostrato ampi margini per migliorare.
Ad Halle la più fredda e inattesa delle docce: il ko agli Ottavi di Finale con Alexander Bublik in tre set. Una sconfitta rumorosa, che fa male e che inizia a far riflettere tanti gli addetti ai lavori quanto a spaventare i tifosi del campione altoatesino. E proprio riguardo alla sconfitta con il duttile tennista kazako, è spuntato un dettaglio che potrebbe iniziare effettivamente a far preoccupare tutti sulle condizioni di Jannik.
Sinner ko con Bublik: ecco perché zoppicava
L’ex Ct della Nazionale di Pallavolo Mauro Berruto è intervenuto ai microfoni di ‘Repubblica‘ e ha parlato di quella che sembra essere stata una zoppia abbastanza evidente mostrata da Sinner durante la partita poi persa malamente in tre set contro Bublik ad Halle. La spiegazione ha stupito proprio tutti.

Non solo una questione atletica ma, pare, anche mentale per una fatica che da tempo accompagna Sinner. Valter Durigon, docente al Dipartimento di Neuroscenze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona – che in passato è stato anche preparatore dell’ex campione di sci Alberto Tomba – al medesimo quotidiano ha espresso il suo pensiero. Proprio riferendosi all’ex sciatore ha detto che “Prendeva tutto alla leggera”. Mentre Sinner “Fa bene a resettare ma non deve cancellare le emozioni, vanno affrontate“.
Il docente ha parlato dei pensieri negativi che ristagnano e che rischiano di complicare il percorso, torneo dopo torneo, dello stesso Sinner. “Evitare di riaprire quella porta”, ha detto, manifestando leggerezza e concentrandosi invece sugli aspetti tecnici. Questi i motivi che, evidentemente, hanno portato a “gesti istintivi, quasi a cercare inconsciamente una giustificazione. Lo fanno tanti sportivi”, ha spiegato poi Berruto..