La tennista americana, fresca di eliminazione al primo turno a Berlino, ha denunciato una situazione divenuta ormai pesante
Sono passati ben 32 anni da quello che unanimemente è tristemente considerato il più grave episodio mai accaduto su un campo da tennis durante un match. Siamo al torneo di Amburgo, nel 1993, quando, durante una pausa per il cambio campo, si avventa all’interno del terreno di gioco un uomo armato di coltello che pugnala alle spalle Monica Seles, la campionessa serba numero uno del mondo capace di interrompere l’allora incontrastato dominio di Steffi Graf.

Lo squilibrato tifoso, il cui gesto efferato fu poi motivato con l’intenzione di favorire la tennista tedesca, riuscì nel suo intento di spaventare la giovane tennista slava, che al di là delle ferite fisiche guarite in poche settimane, entrò in un tunnel di paura e terrore per quanto accaduto. Stesse lontano dai campi diversi mesi, oltre due anni, prima di provare a tornare quel prodigio del tennis femminile che tutto il mondo aveva ammirato. Una missione riuscita solo parzialmente, visto che dopo il ritorno in campo Monica vinse solo un titolo del Grande Slam – nel 1996 – a fronte di ben 8 conquistati in un due anni e mezzo tra il 1990 e il’aprile del ’93.
Sono passati oltre 30 anni, dicevamo, ma la spirale di violenza e minacce che circonda il tennis non sembra affatto essersi esaurita. Sebbene non siano più accaduti episodi paragonabili all’agguato di Amburgo, le giocatrici non sono affatto immuni a pericolose ed ostili pressioni di natura psicologica veicolate magari attraverso i social. O direttamente come messaggi sul loro cellulare.
Coco Gauff vuota il sacco: “È disgustoso”
Intervistata da ‘Tennis365.com‘ dopo la sconfitta patita al primo turno di Berlino dalla cinese Wang, la campionessa di Parigi ha parlato dello spinoso argomento legato alle minacce e ai messaggi d’odio legati per lo più, ma non solo, al gioco d’azzardo online.

“È la cosa peggiore che ti possa capitare. Minacce di morte, alla tua famiglia, a te stessa. Mi è capitato che qualcuno inviasse messaggi diretti su Instagram al mio ragazzo e ai miei amici. Commenti razzisti, tutto quello che si può immaginare. Nudità, cose del genere. È una cosa disgustosa che accade nel tennis“, ha sbottato la giovane campionessa.
“È qualcosa su cui dobbiamo continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica. Mi piacerebbe che alcune piattaforme di social media venissero coinvolte, non solo quando si tratta di tennisti. Influencer, altri atleti, tutti ricevono questi commenti, quindi è qualcosa che può essere affrontato. So che la WTA sta facendo il possibile per farci sentire protette, ma sicuramente penso che anche molte di queste piattaforme possano intervenire. Penso che TikTok faccia un lavoro migliore nel filtrare i commenti, in modo da non farli vedere“, ha poi chiosato una preoccupata Gauff.