Il giocatore azzurro ha recuperato in tempo in vista di Wimbledon, ma restano le incognite sulla sua condizione fisica: c’è l’annuncio
La pausa è servita. A riflettere. A recuperare, a stringere i denti per tornare in campo nell’appuntamento più atteso. Nel torneo che, non più tardi di 4 anni fa, gli ha regalato prestigio e una popolarità fuori dal comune.
Matteo Berrettini non si è arreso al destino: dopo l’ennesimo infortunio – sempre ai muscoli addominali – che lo ha costretto al doppio ritiro a Madrid e agli Internazionali d’Italia, l’ex numero 6 del mondo si è preso tutto il tempo necessario per mettersi alle spalle quello che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio incubo.
Criticato per la scelta, rivelatasi in effetti un po’ azzardata, di giocare il doppio in coppia col fratello a Roma qualche ora prima del suo impegno di singolare contro Casper Ruud, il romano si è concesso anche delle divagazioni musicali andando a trovare il suo amico e cantante Marracash impegnato in tour.
Dopo aver comunicato il forfait sia per il Roland Garros che per i successivi tornei sull’erba – compreso quello di Stoccarda, dove nel 2024 si spinse fino alla finale – il tennista azzurro ha confermato la sua presenza a Wimbledon, con una novità inattesa. Grazie al ritiro proprio del succitato Ruud, Matteo è stato sorteggiato ai Championships con l’ultimo pettorale utile tra le teste di serie. Il numero 32. Il tabellone, ufficializzato nella giornata del 27 giugno, è stato relativamente clemente nei confronti di ‘The Hammer‘.
Panatta e le previsioni su Berrettini a Wimbledon
Il sorteggio ha stabilito che l’attuale numero 35 del mondo se la vedrà con Majchrzak al primo turno, mentre successivamente affronterebbe uno tra Quinn e Searle. Garantendosi poi la chance di affrontare, in regime di terzo turno, tale Sascha Zverev, il quale però sull’erba potrebbe non essere un ostacolo insormontabile.
Parlando ai microfoni di ‘Mowmag.com‘ sulle condizioni fisiche di Musetti – anch’egli al rientro da un infortunio – e dello stesso Berrettini, la leggenda azzurra Adriano Panatta si è espresso in questi termini.
“Per Matteo il rientro è ancora di più complesso, perché è rimasto fermo più a lungo di Lorenzo. Anche quella è un’incognita. Certamente ha il vantaggio di giocare sulla sua superficie preferita, quindi potrebbe avere più facilità. Speriamo abbia due match iniziali abbastanza agevoli, e che non incontri subito delle difficoltà che potrebbero arrivare da tennisti che ben si adattano all’erba“, ha dichiarato l’eroe della Coppa Davis 1976.
