Il campione azzurro è pronto a portare l’assalto al mitico torneo londinese: i precedenti non sono troppo benauguranti
Obiettivo primario: dimenticare il Roland Garros, dimenticare Halle e sopratutto fare meglio dello scorso anno, quando alla fine di un rocambolesco confronto, condizionato da quello che poi, solo in un secondo momento, si scoprì essere successo la notte precedente, perse in quarti di finale contro Daniil Medvedev.

Beffardamente, proprio sull’erba di Wimbledon, in uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, arrivò l’unica vittoria del russo ai danni dell’azzurro negli ultimi 9 confronti. Pazzesco. Ma dobbiamo svelare cosa successe poche ore prima della sfida al russo sul centrale dell‘All England Club.
Solo settimane dopo si venne infatti a sapere che il campione azzurro non avesse chiuso letteralmente occhio la notte perché preoccupato dalla sentenza Clostebol che sarebbe stata poi resa nota proprio il giorno di Ferragosto. A poche ore di distanza dal suo 23esimo compleanno.
I più attenti ricorderanno delle precarie condizioni fisiche dell’altoatesino, alle prese con un malore già dopo il primo parziale. Il già numero uno del mondo strinse i denti portando il moscovita al quinto set, salvo poi cedere quasi di schianto per il non indifferente sforzo fatto per prolungare il match.
Al di là della sfortunata coincidenza che ha colpito Jannik alla vigilia dell’importante confronto in quarti di finale (Sinner puntava quanto meno ad eguagliare la semifinale raggiunta l’anno prima), lo Slam londinese è e resta quello più avaro di piazzamenti per il giocatore di San Candido.
Sinner e il tabù Wimbledon: è il momento della svolta
Detto della semifinale del 2023, persa in tre set da Novak Djokovic, nel 2022 Sinner si tolse la soddisfazione di battere Carlos Alcaraz in quattro set in ottavi di finale, salvo poi soccombere in quarti di finale sempre per mano dell fuoriclasse serbo, capace di batterlo in rimonta al quinto set dopo esser andato sotto di due parziali.

Infine, affondando la memoria nel 2021, quando l’altoatesino non aveva compiuto ancora 20 anni, si registra anche un’eliminazione al primo turno per mano dell’ungherese Marton Fucsovics, che lo batté per 7-5 3-6 7-5 6-3 spegnendo sul nascere i sogni di gloria di un talento che di lì a poco sarebbe sbocciato nel firmamento del tennis mondiale.
Insomma, sembra arrivato davvero il momento di cambiare la storia nel prestigioso teatro londinese. Dopo aver vinto due volte gli Australian Open, una volta New York ed aver disputato, meno di un mese fa, la finale di Parigi, Jannik conta di arrivare in fondo anche a Wimbledon. E poi chissà.
Intanto, così facendo, sarebbe quanto meno sicuro di guadagnare ben 900 punti rispetto a quanto fatto 12 mesi prima. Non male in vista dei tantissimi punti (oltre 6000) da difendere in ottica ranking fino a fine 2025 dopo il Major londinese.