La stellina brasiliana, sorteggiato al primo turno di Wimbledon contro un inglese, ha parlato delle sue aspettative ai Championships
Le battaglie sono appena iniziate. Anche perché ormai tutti conoscono il suo valore, preparando i match contro di lui come se fossero finali. Già, l’effetto sorpresa, quello che aveva fatto e fa ancora gridare al miracolo quando lo si vede giocare in questo modo ad appena 18 anni, sarà pure sparito, lasciando però con sé la certezza di avere davanti a noi un vero predestinato.
Joao Fonseca, il tennista brasiliano classe 2006 già capace, lo scorso inverno, di vincere il suo primo titolo ATP in carriera – curiosamente a Buenos Aires, nella ‘nemica’ argentina – sta scalando rapidamente il ranking grazie agli ottimi risultati ottenuti in questa stagione. E dire che, se fosse riuscito a vincere alcuni tiratissimi match giocatisi sul filo dell’equilibrio, punto-a-punto, forse staremmo già parlando di un avvenuto ingresso nella Top 50.
Poco male, se guardiamo al talento di colui che, appena maggiorenne, già incarna e racchiude su di sé le speranze di un intero popolo, a secco di tennisti di un certo lignaggio dai tempi del mitico ‘Guga’ Kuerten. Dopo circa 25 anni, il Brasile può finalmente tornare a sognare grazie al nativo di Rio de Janeiro, destinato ad un futuro davvero radioso.
Joao Fonseca: sogni e speranze in vista di Wimbledon
Intervistato dal tabloid ‘The Guardian‘ nell’immediata vigilia del prestigioso torneo di Wimbledon, il talentuoso tennista sudamericano ha parlato a ruota libera delle sue aspettative e del suo approccio a quel circuito ATP che già lo vede aver raggiunto la 54esima posizione nella classifica mondiale.
“So che ci saranno settimane negative. All’inizio del Tour sulla terra battuta, non stavo giocando al meglio. Poi al Roland Garros ho iniziato a giocare molto meglio. So che tutto è possibile: posso perdere al primo turno e posso vincere il torneo. Devo essere concentrato partita dopo partita. Spero di continuare a ottenere grandi risultati“, ha esordito Fonseca.
“Primo titolo vinto in Argentina? È stato complicato, perché il pubblico era rumoroso e ho dovuto gestire situazioni difficili. Contro Mariano Navone ho salvato quattro match point. Quella settimana è stata importante per la mia maturità e la mia esperienza“, ha poi proseguito.
Infine, una battuta su Roger Federer, l’idolo che ha scritto la storia del tennis anche prima che Fonseca nascesse, considerando la giovanissima età dell’atleta brasiliano: “Quando ‘On’ – lo sponsor tecnico di Fonseca e brand del quale lo svizzero detiene una quota di partecipazione, ndr – mi ha ingaggiato, avevo già le sue scarpe… ed era grazie a Roger. Volevo incontrarlo. Non l’ho ancora incontrato, ma spero di farlo presto. Roger ha sempre avuto un talento incredibile ed è una persona umile. Adoro guardare le sue interviste, il modo in cui si esprime, il suo carisma“, ha concluso.
