Nell’immediata vigilia di Wimbledon, Matteo Berrettini svela tutta la verità: la sua confessione lascia i tifosi a bocca aperta
Potenziale protagonista anche di questo Wimbledon 2025, Matteo Berrettini non si è presentato allo Slam sull’erba nelle migliori condizioni possibili. Fermo ai box da quasi due mesi a causa dell’ennesimo problema agli addominali, il tennista romano è sembrato convinto di poter fare bene, in conferenza stampa. Nel corso del suo incontro con i giornalisti ha però voluto essere estremamente sincero, e si è lasciato andare a una confessione che ha lasciato molti tifosi a bocca aperta.

Tra i tanti argomenti toccati nel corso della sua chiacchierata con i media, Berrettini non ha parlato solo delle sue condizioni e delle sue speranze per questo Wimbledon che, teoricamente, potrebbe rappresentare una svolta positiva per la sua stagione. Tra gli argomenti più dibattuti della settimana ce n’è infatti uno che, in qualche modo, ha riguardato anche lui. E non chiedergli un commento era impossibile.
In particolare, a tenere banco è stato anche in questo caso l’allontanamento di Marco Panichi e Ulises Badio dallo staff di Sinner. Una decisione a sorpresa che ha lasciato perplessi sia i tifosi del numero uno al mondo che molti addetti ai lavori italiani, ma che è stata commentata da Berrettini con una grande obiettività e serenità.
Berrettini commenta il caso Sinner: le parole del tennista azzurro fanno riflettere
Senza voler entrare nel merito della questione, per rispetto sia della decisione di Jannik, sia della professionalità dell’ormai ex preparatore atletico e dell’ex fisioterapista del numero uno al mondo, Berrettini ha preferito spostare il focus su cosa vuol dire essere un tennista professionista in quest’epoca.
Per quanto possa sembrare semplice la vita di un giocatore di alto livello, la realtà è completamente diversa. Troppo spesso ci si dimentica, infatti, che i tennisti sono giovani uomini molte volte chiamati a prendere decisioni piuttosto difficili in un’età in cui la maggior parte dei propri coetanei sta cominciando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, potendo anche permettersi di commettere qualche errore.

Per un tennista di alto livello, invece, non c’è grande margine d’errore, considerando che dalle proprie decisioni potrebbero non dipendere solo i risultati, ma anche le vite di molte persone. “Non so cosa sia successo tra loro, ma posso dire che è difficile“, ha spiegato Berrettini: “Alla fine siamo solo dei ragazzi scaraventati in un mondo complesso e chiamati a prendere decisioni complesse in un’età in cui forse non siamo pronti“.
Ad esempio, anche lui poco tempo fa ha deciso di separare la propria strada da Umberto Ferrara, che continua a reputare un grande professionista, ma con cui non è riuscito a incastrarsi perfettamente. Il punto è infatti che spesso si tratta di equilibri molto delicati: “Se le cose non vanno, trascinare un rapporto è inutile. Io forse l’ho imparato troppo tardi, però alla fine ci sono riuscito“.