La rottura con Sinner continua a far discutere. Sulla vicenda è intervenuto anche Djokovic. Intanto l’azzurro pensa solo al campo
Esordio con vittoria per Jannik Sinner a Wimbledon. Tutto come previsto per il numero uno del mondo che si è imposto in tre set su Luca Nardi, confermando la sua imbattibilità nelle sfide contro tennisti italiani.

Si prevede una settimana (almeno sulla carta) molto tranquilla per Sinner che tornerà in campo giovedì 3 luglio contro l’australiano Vukic e, in caso di ulteriore e alquanto probabile passaggio del turno, sabato 5 contro il vincente della sfida tra Pedro Martinez e Mariano Navone, due specialisti della terra battuta. Nel potenziale ottavo di finale, l’azzurro dovrebbe fronteggiare uno tra Dimitrov e Paul, ovvero le due principali teste di serie rimaste nella sua parte di tabellone.
Durante il match con Nardi, più volte le telecamere hanno indugiato sull’angolo di Sinner nel quale erano presenti solo i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Alla vigilia del torneo, infatti, Jannik ha ufficializzato l’addio con il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio. Il tennista non ha fornito motivazioni sulla sua decisione, comunicando ai giornalisti presenti in conferenza stampa che la nomina dei sostituti avverrà dopo Wimbledon.
Doppio addio per Sinner, Djokovic lo commenta così
Sia Panichi che Badio hanno fatto parte, in passato, anche dello staff di Novak Djokovic. Considerato la precedente collaborazione con i due professionisti, inevitabile è stata la domanda al serbo su come giudicasse la scelta di Sinner di rivoluzionare il suo staff proprio alla vigilia di un torneo così importante nella sua.
Nole non si è sottratto ai cronisti: “Ho lavorato con Marco e Uli e penso che siano professionisti fenomenali che hanno dato un grande contributo a me, alla mia squadra e ai miei successi. E’ stata una sorpresa anche per me ma i cambiamenti avvengono.”

Sulle motivazioni della scelta di Sinner, Djokovic la pensa così: “Non so quali siano le ragioni della rottura con Jannik. Non è detto che riguardi solo il rapporto professionale. Potrebbe essere anche qualcosa di privato. Sono molti fattori diversi con i quali si decide se continuare a lavorare o meno con qualcuno.” Un’allusione quella di Nole condivisa anche da alcune ricostruzioni giornalistiche sulle quali però Sinner ha di nuovo glissato.
Sinner e Djokovic che, lo ricordiamo, sono inseriti nella stessa parte di tabellone a Wimbledon con possibile incrocio in semifinale. Proprio a una semifinale risale uno dei due confronti diretti ai Championship tra i due ultimi numeri uno del ranking ATP che si sono sfidati in quella dell’edizione 2023 vinta da Djokovic in tre set. L’anno precedente, ai quarti, altra vittoria del serbo al quinto in rimonta da due set a zero.