Il tennista ligure, protagonista di un incredibile match sul centrale di Wimbledon contro Alcaraz, è stato incensato dalla leggenda azzurra
C’è mancato davvero poco che non si scrivesse una pagina leggendaria non solo nella ultracentenaria storia del torneo di Wimbledon, ma anche nella carriera di un giocatore che, a livello di talento, davvero ha poco da invidiare a tanti colleghi, del passato e del presente, nel circuito ATP.

Il pubblico del centrale dell’All England Club si è letteralmente spellato le mani nell’applaudire la prestazione di Fabio Fognini, il 38enne tennista sanremese che ha dato tanto filo da torcere a Carlos Alcaraz, vincitore delle ultime due edizioni dei Championships, in un primo turno al cardiopalma.
Ci sono voluti infatti cinque set, e una maratona di 4 ore e mezza, allo spagnolo per piegare la resistenza dell’azzurro, tirato a lucido come ai vecchi tempi. Come per incanto è sembrato di rivedere in campo quel Fognini capace di vincere – primo italiano della storia a farlo – un torneo ATP Masters 1000. Indimenticabile la performance di ‘Fogna’ nel 2019 a Monte Carlo, in un torneo che lo vide addirittura impartire una vera e propria lezione in semifinale a Sua Maestà Rafa Nadal.
Dopo aver abbondantemente annunciato che quella di quest’anno sarebbe stata la sua ultima apparizione sull’erba inglese, il giocatore ligure ha giocato un match incredibile, meritandosi l’ovazione finale degli spettatori e una standing ovation a cui ha partecipato volentieri anche il suo rivale in campo.
Paolo Bertolucci incorona Fognini: “Eccezionale”
Intervenuto al portale ‘Ildolomiti.it’, per parlare non solo dell’incredibile match tra Fognini ed Alcaraz ma anche delle prospettive di vittoria finale per Jannik Sinner, uno dei favoriti per la conquista dell’ambìto trofeo, la leggenda del tennis azzurro Paolo Bertolucci si è emozionato nel ripercorrere la carriera del sanremese. Che forse, se avesse trovato un certo equilibrio mentale, avrebbe davvero potuto competere coi migliori del mondo per anni e anni.

“Fabio è stato grande, grandissimo, eccezionale. Che cosa avrebbe potuto fare in più Fognini se avesse trovato un equilibrio “nervoso”? Tantissimo, secondo me, perché nell’epoca di Federer, Nadal e Djokovic, dopo questi mostri “sacri” c’era lui, che ha sempre avuto un braccio incredibile e una velocità di gambe pazzesca. Potenzialmente era un giocatori da primi 3-4 posti al mondo“, ha esordito Bertolucci.
“Non dimentichiamoci che è stato lui ad aprire questo meraviglioso “ciclo” azzurro con cui oggi ci lustriamo gli occhi. Ha giocato una partita incredibile ed ha lasciato il “Centrale” come era giusto fosse: con una standing ovation da pelle d’oca. Meritatissima“, ha concluso uno degli eroi della Coppa Davis del ’76.