Nel continuo duello a distanza tra Alcaraz e Sinner, un fattore premia più di tutti il tennista iberico: il dato su cui l’azzurro deve lavorare
Siamo entrati ormai da un po’ nell’era che si apprestano a dominare Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Il testa a testa tra l’azzurro e lo spagnolo si annuncia appassionante e in grado di tenere incollati allo schermo per anni i telespettatori, per capire chi dei due alla fine avrà la meglio sull’altro.
L’altoatesino e il murciano sono nettamente i migliori, per distacco, in questo momento nel mondo del tennis. E il pubblico non vuole altro che assistere a ennesimi duelli tra i due. Il dibattito è aperto, dato che è vero che Sinner è da oltre un anno numero uno incontrastato nel ranking, ma ci sono dei dati nel confronto diretto e indiretto che vanno invece molto più a favore di Carlos Alcaraz.
Negli ultimi cinque confronti ufficiali tra i due, ha sempre prevalso lo spagnolo. Il bilancio delle sfide vede Alcaraz davanti per 8 successi a 4. Una forbice piuttosto ampia, in questo momento, che spiega come il rivale, per Sinner, sia una sorta di criptonite, un rebus da risolvere se vorrà mantenere il suo primato alla lunga.
A vantaggio di Alcaraz anche il totale di successi nelle prove del Grande Slam. Dopo la finale di Parigi, siamo cinque successi a tre per lo spagnolo. Ovviamente, Sinner vuole provare a rifarsi già a partire da Wimbledon. Ma sempre a proposito di prove del Grande Slam, c’è un altro dato che deve far riflettere.
Alcaraz quasi perfetto al quinto set: non perde praticamente mai, a differenza di Sinner
Nei quattro tornei principali, infatti, quando si gioca al meglio dei cinque set e si arriva all’ultimo parziale, Alcaraz ha un ruolino di marcia quasi immacolato.
In quindici gare in cui si è arrivati al quinto set, infatti, Alcaraz ha vinto per ben quattordici volte. Unica sconfitta quella contro Berrettini agli Australian Open del 2022. Fa molta più fatica, invece, in questo senso, Sinner, che è arrivato al quinto set per sedici volte, ma spesso è uscito sconfitto. Bilancio di sei vittorie e dieci ko. La resistenza fisica e mentale, dunque, dell’azzurro va ancora limata un po’ in certi contesti, ma ovviamente i margini di miglioramento sono ancora enormi.
