Il fuoriclasse azzurro, reduce dal mitico trionfo a Wimbledon, ha già indicato la road map per l’immediato futuro: obiettivo chiaro
Era già nella storia del tennis mondiale, e forse già aveva i titoli per appartenere, a 24 anni nemmeno compiuti, alla leggenda dello sport azzurro. Se c’erano dubbi sulla grandezza del suo status però, sulla sua obbligatoria inclusione nel Gotha del tennis moderno, la conferma è arrivata nel tempio più prestigioso. In quell’impianto che dal lontano 1877 ospita i migliori giocatori del mondo a caccia dell’ambìto trofeo.

Sebbene come di consueto posato e schivo nella conferenza stampa seguita alla sua vittoria in finale contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner è consapevole di essere già una leggenda. Di quale grandezza verrà poi stabilito negli almeno 10 anni di carriera ad altissimi livelli che già si scorgono all’orizzonte.
La vittoria a Wimbledon – siamo già a 4 Major vinti su 5 finali disputate – ha proiettato l’azzurro nell’Olimpo dei più grandi di tutti i tempi, ma forse il bello deve ancora venire.
Già matematicamente certo di restare in vetta al ranking mondiale per 58 settimane consecutive prima dello start dei Championships, il fuoriclasse della Val Pusteria è ora chiamato ad uno sforzo supplementare per difendere il suo regno dai presumibili attacchi che il solito rivale spagnolo gli porterà nelle prossime settimane.
Già, perché dopo Wimbledon, e fino a fine anno, Jannik dovrà difendere un’enormità di punti ATP rispetto al campione spagnolo. Niente paura, però. Il cammino riprenderà tra due settimane in quel di Toronto.
La Road map di Sinner: il campione non vuole abdicare
Dopo un legittimo e meritato riposo (con tutta probabilità il numero uno del mondo trascorrà qualche giorno a casa nell’affetto e nel calore della sua famiglia), il tennista si ripresenterà in campo in Canada, ultimo torneo che nello scorso anno lo vide sconfitto in un match diverso da quello di una finale.

Nel 2024 l’azzurro fu infatti battuto ai quarti da Andrey Rublev, salvo poi vincere tutte le restanti partite della stagione (comprese le ATP FInals e quelle disputate in Coppa Davis) fino alla chiusura dell’anno sportivo ad eccezione della finale di Pechino persa contro il solito terribile Carlitos.
Cincinnati, Us Open, Shanghai, Torino e Malaga in Coppa Davis: questi i trionfi, nella seconda metà della scorsa stagione, per Jannik che grazie alla vittoria sull’erba londinese ha toccato il suo massimo in carriera a livello di punti ATP: 12030. Con un’inattività, nel 2025, di oltre tre mesi per la nota vicenda Clostebol.
Con un vantaggio in classifica sull’iberico oggi quantificato in 3430 punti, ma con ben 6030 punti da difendere fino a novembre rispetto ai ‘soli’ 1060 del rivale, Jannik non ha alcuna intenzione di abdicare. Chiudere il 2025 ancora da numero uno del mondo è un obiettivo concreto, possibile, realistico, che sarebbe la ciliegina sulla torta di un altro anno indimenticabile per il campione.