Sinner-Dimitrov, spunta un retroscena clamoroso: cosa è successo al giocatore italiano durante la sfida contro il bulgaro
Adesso che tutto è andato per il meglio, adesso che il sogno di vedere Jannik Sinner trionfare a Wimbledon si è realizzato, è possibile analizzare con attenzione ciò che è successo durante il torneo. Sembra innegabile, infatti, che la vera sliding door per il tennista italiano sia stata la sfida contro Grigor Dimitrov. In quella partita è successo davvero di tutto, anche oltre quello che le telecamere hanno colto. Lo conferma un retroscena clamoroso rivelato solo in queste ore.

Se è vero che l’infortunio al gomito ha condizionato sicuramente il tennista altoatesino in quella delicatissima sfida contro l’ex numero uno juniores, è altrettanto vero che il livello del suo tennis nei primi due set era stato troppo basso. Non poteva essere solo il fattore fisico a condizionare in questo modo Sinner in quella partita.
E se sul campo in effetti l’azzurro non ha perso, visto e considerato che nei match al meglio dei cinque set può succedere di tutto, è altrettanto vero che, come confessato dallo stesso Sinner, non può sentirsi vincitore di quella gara, considerando anche quanto bene stesse giocando Dimitrov, almeno fino a quell’inizio di terzo set che si è rivelato fatale.
In tutto questo marasma di emozioni, c’è però un retroscena di cui nessuno era a conoscenza e che potrebbe cambiare la percezione di quanto avvenuto in campo. Un dettaglio importante che rende ancora più chiara quale sia la mentalità dello stesso Sinner e delle persone che lavorano con lui.
Wimbledon, cosa è successo a Sinner contro Dimitrov: parla Cahill
A rivelare il segreto di Sinner nella sfida con Dimitrov è stato Darren Cahill. In conferenza stampa, al termine dell’emozionante cavalcata londinese, il coach del tennista azzurro ha confermato quanto sia stata difficile la partita con il bulgaro, ma ha aggiunto un dettaglio che a qualcuno poteva essere sfuggito.
“Nelle gare a cinque set può succedere di tutto. Io e Simone Vagnozzi nell’angolo eravamo ancora fiduciosi, sapevamo che Jannik poteva uscire da quella situazione e sentivamo che stava iniziando a giocare meglio“, ha spiegato Cahill, che quindi credeva nelle chance di vittoria di Sinner anche al di là dell’infortunio dell’avversario.

C’era grande fiducia nell’angolo di Sinner, anche nel momento peggiore, in quello che sembrava, sportivamente, più disperato. Una fiducia che alla lunga avrebbe potuto rivelarsi importante per far venire fuori l’azzurro anche da quella situazione: “Sapevamo che poteva farcela e glielo ripetevamo. I match negli Slam sono lunghi“.
E d’altronde anche lo stesso Sinner aveva subito sulla sua pelle a Parigi una rimonta clamorosa contro Alcaraz. Tutto fa pensare che avrebbe quindi avuto la possibilità di ribaltare la situazione anche contro Dimitrov, considerando comunque quale differenza ci sia in questo momento tra lui e il bulgaro.
Il destino però ha voluto dargli una mano, di fatto risolvendo la questione autonomamente con l’infortunio che, purtroppo, ha tolto dai giochi l’ex numero 3 al mondo prima del previsto. Ogni altro tipo di ragionamento resta quindi solo una mera ipotesi. Non sapremo mai se, effettivamente, Sinner ce l’avrebbe fatta a ribaltare la partita o se avrebbe dovuto veder sfumare lì il sogno del suo primo trionfo a Wimbledon, con tutte le conseguenze negative del caso.