Il campione altoatesino, protagonista di un involontario annuncio nella conferenza stampa post Wimbledon, ha di fatto svelato la verità
Da Melbourne a Wimbledon sono successe talmente tante cose che forse non basterebbe un libro per spiegarle tutte. Dagli Australian Open ai Championships il comun denominatore è il trionfo finale di Jannik Sinner, prima capace di bissare il successo ottenuto nel 2024 sul cemento australiano, e poi di conquistare per la prima volta il prestigioso titolo nel torneo del Grande Slam che vanta una storia ultracentenaria.

Se ad inizio anno, dopo il vittorioso match di secondo turno nell’Happy Slam di inizio stagione, il campione altoatesino si era lasciato scappare una battuta sulla quasi certa fine della collaborazione tecnica col supercoach Darren Cahill (che si sarebbe ritirato alla fine della stagione, interrompendo così il sodalizio col fuoriclasse), nella pancia dell’All England Club è arrivata una rivelazione di tutt’altra natura. Stavolta raccontata per filo e per segno, e forse con una malcelata felicità, dallo stesso numero uno del mondo.
Dopo esser stato stuzzicato, da gennaio in poi, sulla possibilità di far cambiare idea all’allenatore australiano per quello che riguarda l’importante supporto tecnico, emotivo ed umano fornito al giocatore altoatesino, quest’ultimo ha raccontato alla stampa di una particolare scommessa messa in atto proprio col quasi 60enne nativo di Adelaide.
Sinner-Cahill insieme anche nel 2026: spazzati via i dubbi
Il leader del ranking mondiale ha infatti rivelato ai giornalisti come avesse messo in gioco, prima della finale di Wimbledon contro Carlos Alcaraz, qualcosa in più dell’affermazione nel torneo londinese. Jannik avrebbe infatti concordato con Cahill che se avesse trionfato sull’erba londinese, il secondo sarebbe dovuto restare in carica nel suo ruolo anche nel 2026. E le scommesse, come si è visto simpaticamente nella ‘Hit Bottle Challenge‘ con Aryna Sabalenka, si pagano.

Dopo aver interrotto il rapporto con Giacomo Naldi ed Umberto Ferrara dopo lo scabroso caso Clostebol, il giocatore azzurro ha recentemente anche silurato il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista personale Ulises Badio, che avevano preso il posto dei primi due dopo l’esplosione del caso doping che tanto ha condizionato la serenità dell’atleta.
La cerchia delle persone fidate si è quindi ristretta, ma rafforzata nel suo sviluppo umano, a due sole persone di cui Sinner proprio non vuole e non può fare a meno. Stiamo parlando di Simone Vagnozzi e appunto di Darren Cahill. Che forse, sotto sotto, è stato più che felice di aver perso la curiosa scommessa lanciata dal suo assistito alla vigilia della finale di Wimbledon…





