Il campione serbo, eliminato in semifinale a Wimbledon, fa i conti con la freschezza dei giovani rivali: è tutto inutile
A conti fatti, sembra quasi un miracolo che sia riuscito a coronare il sogno di vincere l’oro Olimpico a Parigi battendo in finale Carlos Alcaraz poco meno di un anno fa. Già perché, un po’ per l’incedere dell’età, un po’ per la crescita esponenziale dello stesso spagnolo e di Jannik Sinner, per Novak Djokovic sta diventando davvero complicato avere la meglio sui più talentuosi esponenti della nuova generazione.

Basti pensare che negli ultimi 2 Major disputati dal fuoriclasse serbo, che ancora conserva il sogno di vincere il 25esimo Major di una carriera già consegnata alla leggenda, Nole è stato sconfitto sempre dal campione altoatesino. In tre lottati set al Roland Garros, in tre parziali molto meno combattuti sull’amata erba londinese.
Ad ogni modo, il nativo di Belgrado non intende mollare di un centimetro nella costruzione e nello sviluppo di un sogno che, se realizzato, rappresenterebbe forse l’impresa più clamorosa del suo già incredibile percorso agonistico.
Tra gli addetti ai lavori c’è però chi non conserva molta fiducia nelle possibilità del 38enne di prevalere su Sinner ed Alcaraz sulla lunga distanza dei 5 set che si disputano nei Major. Non si tratterebbe di poca fiducia nelle capacità del serbo, quanto di una presa di coscienza della forza dei più giovani avversari.
Connors stronca Djokovic: “Difficile con quei due”
Intervenuto nel suo podcast ‘Advantage Connors‘, il leggendario Jimbo Connors ha spiegato le difficoltà che potrebbero limitare Novak Djokovic nell’ottenere il 25esimo Major della carriera. Tirando in ballo espressamente i primi due giocatori del mondo.

“Non lo dò per spacciato. Il problema è che se non riesce a essere tra i primi quattro della classifica, intanto rischia di affrontare Sinner o Alcaraz subito nei quarti, e se non succede giocherà comunque tre partite difficili di fila che probabilmente lo metterebbero contro l’italiano e lo spagnolo uno dopo l’altro. È dura per lui , lo sarebbe per chiunque ma sicuramente ancora di più se hai 38 anni”, ha esordito l’americano.
“Contro Sinner a Wimbledon ho avuto la sensazione che abbia dato tutto quello che aveva per vincere il torneo, e che quel risultato in semifinale non gli sia piaciuto. Perdere tre set di fila in quel modo… Non è abituato a cose del genere, non è lui, non è il suo gioco. Quindi credetemi, Djokovic potrebbe trovare un asso nella manica agli Us Open: lì potrebbe sorprendere molte persone“, ha poi chiosato il campione.





