Il campione tedesco, protagonista di un clamoroso coming out dopo l’eliminazione di Wimbledon, ha lasciato tutti di sasso: arrivano le parole dell’amico-collega
A destare scalpore, alla fine, sono state più le amare e preoccupanti considerazioni post match che la pur clamorosa ed inopinata sconfitta subita per mano del francese Rinderknech al primo turno di Wimbledon.

Si è davvero rotto qualcosa nell’animo di Sascha Zverev, il numero tre del mondo entrato in una crisi che va ben oltre il deficitario cammino di un 2025 da incubo.
Protagonista di un’incredibile serie di disavventure e polemiche (dalla pressione esercitata su di lui affinché scalzasse Jannik Sinner dal trono mondiale nel periodo di assenza del fuoriclasse azzurro fino alle lamentele per la dimensione delle palline a Roma, per finire col fulmine che ha colpito l’aereo che lo portava da Amburgo a Parigi per il Roland Garros), al tennista teutonico non ne va bene una. Inevitabili le ripercussioni sul rettangolo di gioco, con il giocatore che ha miseramente fallito tutti i grandi appuntamenti stagionali, uscendo di scena spesso troppo prematuramente dalle competizioni.
L’ultima sconfitta, quella già citata sui campi dell’All England Club, è stata una sorta di goccia che ha fatto traboccare il vaso. Zverev non ne può più. E non è affatto solo una questione di tennis, quanto di un malessere generale che coinvolge tutta la sua vita. Le parole rilasciate in conferenza stampa a Wimbledon hanno riaperto il discorso sulla depressione che sempre più spesso coinvolge tennisti di alto livello che ad un certo punto, evidentemente, vengono schiacciati dalla pressione e dalle responsabilità.
Rublev sul caso Zverev: “Non si tratta di tennis”
Ne sa qualcosa un giocatore già noto nel circuito non solo per essere costantemente, ormai da anni, nella Top Ten del ranking ATP, ma anche per essere spesso nervoso ed irascibile in campo, con episodi legati ad uno stato depressivo di cui ha sofferto anni fa.

Stiamo parlando di Andrey Rublev, forse il giocatore col quale il campione tedesco condivide il miglior rapporto tra tutti i colleghi professionisti. Il numero 10 del mondo, recentissimamente sconfitto in semifinale al torneo di Los Cabos, ha parlato della situazione di Zverev ai microfoni di ‘La Octava Sports‘.
“Nel mio caso avevo bisogno di fare qualcosa con me stesso, di occuparmi di me stesso e non appena ho iniziato ad occuparmene, le cose hanno cominciato a migliorare. È stato molto facile per me parlare di queste cose e lo faccio ancora“, ha esordito Rublev.
“Il tennis è la causa scatenante per alcuni giocatori. Nel mio caso, era il tennis a scatenarmi. E penso che sia lo stesso per Sascha, perché ama questo sport, ma non ha nulla a che fare con i risultati. Ognuno ha le sue lotte interne, ognuno ha i suoi incubi da affrontare. Ogni persona, e non importa se sia un atleta o meno, alla fine soffre delle stesse cose. Ciascuno deve affrontare i propri problemi“, ha concluso il russo.





