Il tennista americano, reduce da un brutto infortunio patito sulla terra, non ce la fa a recuperare: il crollo nel ranking è dietro l’angolo
Ci sono momenti, nella carriera di un atleta professionista, in cui battere il ferro finché è caldo può essere decisivo per fare quell’auspicato salto nella ristretta cerchia dei campioni. Soprattutto nel caso di giovani ragazzi che portano sulle spalle il fardello di un cognome importante, di uno che ha brillato nello stesso sport in cui ci si sta cimentando, cogliere le opportunità serve anche per scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘figlio del campione’.

Quella prima grande occasione per apporre il proprio nome nell’albo d’oro di un torneo ATP 500 (disputatosi tra l’altro proprio negli Stati Uniti) è stata sfruttata, giusto un anno fa, da Sebastian Korda, il figlio del grande Petr, che riuscì a conquistare il titolo a Washington battendo in finale il nostro Flavio Cobolli, all’epoca ancora a caccia del suo primo trionfo nel circuito ATP.
Raggiunto il suo best ranking alla 15esima posizione proprio qualche settimana dopo l’impresa nella Capitale, il tennista classe 2000 non ha saputo mantenere lo status raggiunto, inanellando una serie di risultati altalenanti che lo hanno progressivamente fatto scendere in classifica.
Iniziato il 2025 pieno di speranze, determinato a fare quello step in avanti solo annusato nel mese di agosto, il figlio d’arte è incappato in altri risultati negativi, compromettendo il suo disegno di restare tra i primi 30 giocatori del mondo.
Eliminato al terzo turno del Roland Garros dal connazionale Frances Tiafoe, Korda ha dovuto fare i conti con un infortunio che è calato come una mannaia sulla sua stagione agonistica.
Korda, il forfait a Washington fa male due volte: addio Top 50
Come riferito dallo stesso giocatore sui social giusto un mese fa, l’attuale numero 33 del ranking ha sofferto una frattura della tibia che lo terrà fuori dai campi per diverso tempo. Inevitabile, dunque, la mancata partecipazione al torneo di Washington, dove per l’appunto era chiamato a difendere i 500 punti conquistati nel 2024.

Considerando che è praticamente impossibile rivedere in campo il nativo della Florida anche per la successiva kermesse di Montreal, dove 12 mesi fa si spinse fino in semifinale, appare verosimile che dopo i due succitati tornei, Korda si ritroverà fuori dalla Top 50. Con inevitabili ripercussioni non solo per l’accesso diretto ai tornei che aveva in programma in calendario, ma anche sui sorteggi, da non testa di serie, per i prossimi appuntamenti Slam. Us Open su tutti.





