Il fuoriclasse altoatesino è stato tirato in ballo dopo gli ultimi clamorosi accadimenti: le parole dell’esperto sono rivelatrici
Il mese di luglio, oltre che da un’eccezionale ondata di caldo, è stata segnata da alcuni eventi che ciclicamente ricorrono in questo periodo dell’anno. Per quello che riguarda, nel 2025, i ragazzi e ragazze nate nel 2006, c’è stato l’esame di maturità da dover sostenere: un passo importante nella vita di ogni giovane adolescente, futura risorsa del mondo del lavoro.
Luglio è però – introducendo l’àmbito sportivo – anche il mese dell’avvio del calciomercato e del mitico torneo di Wimbledon, con la truppa azzurra capitanata da Jannik Sinner, il numero uno del mondo arrivato in Inghilterra con l’intenzione di portare a casa, da primo italiano della storia, il Major sull’erba.
La missione era particolarmente sentita dal tennista e dai suoi appassionati tifosi anche in virtù della cocente beffa subita a Parigi, quando Jannik non aveva sfruttato nemmeno uno dei tre match-point che lo avrebbero incoronato campione del Roland Garros.
Subito dopo essersi preso sul campo la sua rivincita nei confronti di Carlos Alcaraz, il nativo di San Candido ha mostrato grande maturità nel commentare la sconfitta, sostenendo come nello sport si vinca perché prima si è perso. Una lezione di umiltà che evidentemente, secondo un luminare chiamato a commentare quanto messo in atto da alcuni studenti all’esame di maturità scolastica, non è stata recepita da questi ultimi.
Crepet tira in ballo Sinner: “Imparate da lui”
Hanno destato infatti un certo clamore i casi di scena muta volontaria alla Maturità, una protesta messa in atto da alcuni alunni durante i colloqui orali per contestare il sistema dei voti a scuola. La clamorosa vicenda è stata al centro di varie analisi dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che nel corso di un’ intervista a ‘Il Giorno‘, ha accostato questi casi a Jannik Sinner.
“I ragazzi non accettano la valutazione, ma non è possibile affrontare la vita con questo atteggiamento. Non possiamo spostare sempre l’attenzione sulle fragilità. Devono abituarsi ai voti che ti dà la vita. Esiste ancora il non classificato? Potrebbe capitare anche quello e non sarebbe una tragedia“, esordito Crepet, ribadendo il concetto anche a ‘Il Messaggero‘.
“Impariamo ad accettare la valutazione e quando perdiamo andiamo avanti. Così si impara: nella vita bisogna saper fare le cose, qualunque lavoro si faccia. E quando si vuole protestare bisogna trovare qualcuno che ascolti. Si vince perché si è perso, cosa che ha detto lo stesso Sinner a Londra. Non è una banalità in un momento in cui ci sono famiglie che applaudono la scena muta dei figli all’orale della Maturità“, ha concluso lo psichiatra.