Il campione tedesco, in crisi sul campo da gioco e non solo, potrebbe presto rialzare la testa: arriva la profezia dell’ex collega
Come passare in pochi mesi da potenziale numero uno del mondo (aritmeticamente parlando, durante l’assenza forzata dal campo di Jannik Sinner, il tennista avrebbe potuto scalzarlo dal trono del ranking mondiale) a giocatore, anzi a uomo, in piena crisi esistenziale. Ne sono successe veramente di tutti i colori a Sascha Zverev, il numero tre del mondo che da febbraio in poi, salvo qualche sprazzo, ha davvero deluso tutti. Compreso se stesso.
Dalle sconfitte di Monte Carlo e Madrid a quelle di Roma, Parigi (dove quanto meno ha raggiunto i quarti di finale) fino all’inopinata sconfitta al primo turno patita da Arthur Rinderknech a Wimbledon, il percorso del tennista di Amburgo è stato costellato da recriminazioni, polemiche, disavventure (come il fulmine che colpì l’aereo che lo portava dalla Germania in Francia, o l’invasione di zanzare in bocca durante il match del Roland Garros contro Djokovic) e coming out clamorosi.
“Non provo più gioia, nemmeno quando vinco. a volte mi sento molto solo là fuori. Ho difficoltà a livello mentale. L’ho detto già dopo l’Australian Open. Sto cercando dei modi per uscirne, ma mi ritrovo sempre nello stesso buco. In generale, mi sento molto solo nella vita in questo momento. Non credo che il problema sia il tennis in questo momento. È qualcos’altro che devo trovare dentro di me. Ma qualcosa dentro di me deve cambiare, e non si tratta di dritto o rovescio in questo momento“, ha detto Zverev nella pancia dell’All England Club dopo aver perso ai Championships.
Haas crede nella rinascita di Zverev: parole al miele
Eppure, nonostante fosse (e forse sia ancora) nell’aria, un periodo di pausa dal tennis (il forfait al torneo di Gstaad non depone certo a favore di una ripresa dello stato mentale), c’è chi crede che proprio dopo aver toccato il punto più basso nel prestigioso Major inglese, il finalista degli Australian Open 2025 possa riprendersi. Trovando nuovo slancio dalla batosta incassata.
“È possibile che questa dolorosa sconfitta contro Rinderknech finisca per fargli bene nel lungo periodo, a cominciare dal tempo di riflessione di cui ha potuto godere nelle ultime settimane. È un tempo prezioso per pensare, e cercherà di ricominciare da capo nella stagione americana sui campi duri, dove dà sempre il meglio di sé. Forse questo lo renderà ancora più affamato per i prossimi US Open“, il parere del connazionale, ed ex tennista ad ottimi livelli, Tommy Haas, intervenuto ai microfoni di Eurosport.
“Sascha è ancora numero tre al mondo, oltre che numero tre nella Race stagionale, questa è una realtà. In questo momento sappiamo che ci sono altri due giocatori che sono i favoriti per eccellenza in tutti i grandi tornei, praticamente. Stiamo parlando di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, anche se credo fermamente che non si possa escludere nemmeno Novak Djokovic. Con tutto quello che ha alle spalle e tutta la gioventù che ha spinto, Alexander è ancora un avversario molto difficile da battere quando riesce a mettere in campo il suo tennis, cosa che fa da anni“, ha concluso il concittadino di Zverev.
