Uno dei coach più apprezzati del circuito ha fatto un’analisi interessante sui tennisti moderni: il campione spagnolo è diverso
Sebbene uno solo dei rappresentanti del triumvirato che ha dominato la scena del tennis mondiale per 20 anni sia ancora in piedi, pronto a lottare per il forse impossibile traguardo di vincere un altro Major, il passaggio dall’era dei ‘Big Three’, di cui Novak Djokovic è stato splendido esponente, a quella della ‘new generation‘ che sta monopolizzando i tornei del Grande Slam dal gennaio 2024, può dirsi ormai completato.

Con un ritardo di diversi anni rispetto a ciò che già sarebbero stati accreditati a fare – e che sostanzialmente non hanno fatto – Daniil Medveded, Stefanos Tsitsipas e Sascha Zverev – i primi grandi tennisti affacciatisi sulle scene quando i tre Big si erano avviati ormai alla soglia dei 30 anni, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno raccolto l’eredità dei leggendari campioni, dando vita ad una nuova rivalità che, chissà, forse potrebbe includere, in un futuro nemmeno troppo lontano, altri giocatori.
In un’analisi generale sulle caratteristiche fisiche del tennista contemporaneo, il super coach Patrick Mouratoglou, personaggio di spicco del circuito ATP, noto per aver allenato per anni Serena Williams e tanti altri campioni, ha fatto un’analisi interessante sul suo profilo Instagram.
Mouratoglou e l’eccezione Alcaraz: il confronto tra i big
“Chiaramente, è in atto un cambiamento in termini di tipologia fisica dei tennisti negli ultimi anni. Sono sempre più alti e sempre più magri. Tra i migliori al mondo c’è una sola eccezione: Carlos Alcaraz. Novak Djokovic, Jannik Sinner, Alexander Zverev, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas sono tutti magri, molto alti, servono bene e generano grande potenza“, ha esordito il francese.

“Quando sei in grado di accelerare alla stessa velocità di qualcuno che è più piccolo di te ma con delle braccia più lunghe, imprimi più velocità alla palla. Jakub Mensik è alto, lo stesso vale per Alex Michelsen. Tutti questi ragazzi hanno lo stesso corpo. La nuova generazione è così, anche Joao Fonseca ha una incredibile potenza“, ha proseguito Mouratoglou.
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Insomma, nell’analisi dell’allenatore transalpino (che forse si è dimenticato di includere nella lista Jack Draper, un altro con la corporatura simile a quella dei campioni citati), solo il talento spagnolo si differenzia per delle caratteristiche ‘naturali’ uniche. Che questo possa essere un plus nello sviluppo del gioco nei prossimi anni, solo il tempo potrà dircelo.





