Addio commovente della ex numero cinque al mondo, le sue parole sono da brividi:
Nella nottata tra oggi e domani, sul palcoscenico di Montreal, in Canada, potremmo assistere all’ultimo match in carriera di una grande protagonista del tennis femminile. La giocatrice in questione è ormai anni luce distante dai livelli toccati in passato, quando riuscì a spingersi al numero cinque al mondo, ciononostante continua ad essere tra le figure più amate tra appassionati ed addetti ai lavori. A chi ci riferiamo?
Ci riferiamo a Eugenie Bouchard, classe ’94 nata proprio a Montreal, che sul cemento di casa vivrà il suo ultimo torneo da professionista. La 31enne nordamericana è stata ammessa al tabellone del Wta 1000 tramite una wild card. Affronterà al primo turno Emiliana Arango, e qualora dovesse riuscire a spuntarla sarà poi al cospetto di Belinda Bencic.
Finisce la carriera di Eugenie Bouchard nel tennis giocato: le sue parole emozionanti
Bouchard – finalista a Wimbledon 2014 e vincitrice nello stesso anno del torneo di Norimberga – ha annunciato l’addio al tennis qualche settimana fa, e alla vigilia dell’ultimo valzer ha spiegato la sua decisione ai microfoni del sito ufficiale della Wta. Le sue parole, cariche di emozione ma anche di consapevolezza, hanno toccato il cuore dei tifosi.
Eugenie ci ha innanzitutto tenuto a sottolineare di non voler vivere il ritiro come triste passaggio, bensì come una sorta festa: «Ho ricevuto un sostegno incredibile, tantissime persone mi hanno scritto e ho percepito tanta positività intorno a me… Ho pensato: ‘Aspettate, lasciatemi godere questo momento’. È qualcosa di unico, che non ho mai vissuto prima e che non vivrò mai più, a meno che non vada in pensione tra quarant’anni dal mio lavoro d’ufficio!”.
«Non vedo l’ora di vivere ogni attimo di questa esperienza, di assaporare l’affetto, il tennis, la fatica in campo e tutto ciò che c’è di bello fuori dal campo. Voglio che sia una celebrazione, non un funerale, e avere tutti vicino a me», ha aggiunto.
E sui ricordi più belli della carriera: «Essere alle Olimpiadi di Rio (2016, ndr) è stata un’esperienza speciale. Guardando indietro, mi sorprende pensare che quasi non avrei giocato, per via del virus Zika. Sono felice di averci creduto e di aver partecipato, mi sarei pentita del contrario». Bei ricordi anche in altre occasioni: «Giocare in luoghi magici come Roma, davanti a migliaia di spettatori, e poi fermarmi sempre a parlare con i tifosi dopo le partite: sono loro che ci danno il lavoro e cerco sempre di ringraziarli».
Non ha avuto una carriera all’altezza del suo talento, complice anche diversi infortuni ed altre vicissitudini. Eugenie, però, di rimpianti non ne ha. Anzi si prende il lato positivo del suo percorso: «Il tennis richiede dedizione assoluta, tanti sacrifici, tutta una vita. L’ho fatto fino ad ora, ma arriva un momento in cui senti che non ne vale più la pena. Ho vissuto tutto lo spettro delle emozioni, dai successi alle difficoltà, e alla fine il tennis mi ha dato un assaggio di ciò che è la vita reale».
La speranza è che prima di appendere la racchetta al chiodo possa regalarsi – e regalarci – un ultimo coup de théâtre.
