Il giocatore toscano è pronto al riscatto dopo le ultime due eliminazioni al primo turno: grande occasione in vista
Ora è arrivato il momento di fare sul serio. Anche per invertire una pericolosa tendenza che lo vede, relativamente ai migliori 20 tennisti del mondo di cui comunque fa parte, quello con la peggior percentuale di vittorie (47%) sul cemento in carriera.

Non si è dunque mai trovato troppo a suo agio, Lorenzo Musetti, sulla superficie che, suo malgrado, è quella utilizzata nel 70% delle competizioni del circuito ATP. Dato che la statistica non mente, appare quasi un miracolo constatare come il nativo di Carrara sia ancora nella Top Ten del ranking ATP.
Merito, in questa stagione, di uno straordinario percorso sulla terra battuta, dove ha fatto faville iniziando dalla finale raggiunta a Monte Carlo e proseguendo con le semifinali a Madrid, a Roma e al Roland Garros. Storicamente poi, ‘Muso’ si è sempre trovato bene anche sull’erba, come dimostra la prestigiosa semifinale raggiunta a Wimbledon nel 2024.
Proprio ai Championships di quest’anno è però arrivata una sconfitta – figlia del precedente infortunio rimediato a Parigi, e di un fastidioso virus intestinale contratto quando era già Oltremanica – che ha un po’ rovinato il 2025 del tennista azzurro, che poi avrebbe anche perso al primo turno a Washington scivolando in decima posizione in classifica.
Musetti a Toronto, occasione unica: il cammino dell’azzurro
Quest’anno il classe 2002 ha preferito saltare il torneo di Umago (quello che lo scorso anno lo vide soccombere in finale contro Francisco Cerundolo a sole 24 ore dall’esordio nel torneo Olimpico di Parigi) proprio per iniziare ad abituarsi al cemento nordamericano. Una scelta magari corretta dal punto di vista della programmazione, ma che di fatto ha comportato al tennista la mancata difesa dei punti conquistati in Croazia 12 mesi fa.

Ora nell’agenda di Musetti c’è il prestigioso ATP Masters 1000 di Toronto, il torneo che già ha visto le defezioni di Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Jack Draper e Novak Djokovic. Questo ha consentito all’azzurro di entrare in scena con un ‘bye’ e soprattutto – prima volta in carriera in un ‘1000’ – col pettorale numero 3 del seeding.
Il sorteggio dell’Open del Canada, oltre ad aver stabilito un possibile incrocio già in regime di secondo turno tra Matteo Arnaldi e la stellina brasiliana Joao Fonseca, ha collocato il carrarino nella parte alta del tabellone: il primo incontro in programma, con orario ancora da definire, sarà con il 33enne australiano James Duckworth. Non certo un avversario insormontabile per il bronzo olimpico, che godrebbe anche del vantaggio di poter incamerare punti freschi nel ranking non avendo partecipato alla kermesse nordamericana nel 2024.





