Il tennista russo, scivolato fuori dalla Top Ten nel corso del 2025, ha fornito importanti rivelazioni sul suo staff: c’è l’annuncio
Le sta provando tutte. Non conosce il significato del termine ‘pausa’, essendo uno dei giocatori maggiormente presenti negli eventi di un calendario ATP che si fa sempre più fitto e denso di impegni. Nel suo caso però l’assidua partecipazione a tornei che si svolgono tanto in Europa quanto in Asia o in America, non sta portando ad alcuna soddisfazione personale. Quanto meno in un 2025 che ha segnato, per il nativo di Mosca, l’uscita da quella Top Ten in cui ormai stazionava stabilmente da anni.

Sconfitto in finale in Qatar da Jack Draper e battuto a Bad Homburg da Flavio Cobolli nell’ultimo atto del torneo disputatosi lo scorso maggio, Andrey Rublev è ancora a secco di titoli nell’anno solare. Nel mezzo anche un paio di eliminazioni davvero clamorose, come quella patita a Melbourne, nell’Happy Slam di inizio stagione, dal pur talentuoso Joao Fonseca, che lo ha sbattuto fuori dal torneo già in regime di primo turno.
Il tennista moscovita continua ad evidenziare gli stessi limiti caratteriali e di concentrazione che da sempre costituiscono i suoi più grandi limiti: quelli che spesso gli hanno impedito di raggiungere risultati proporzionati al suo talento, alla sua smisurata motivazione, alla sua voglia di essere ricordato come un giocatore vincente.
Dicevamo del ranking, che certamente non sorride, allo stato attuale, a Rublev, scivolato in undicesima posizione e anche lontano dalle prime 8 posizioni della Race, quella che nel 2024 lo aveva visto meritevole di rientrare nei migliori 8 giocatori del mondo relativamente ai risultati raggiunti nell’anno solare.
C’è bisogno insomma di una svolta, quella che Rublev ha cercato nella collaborazione tecnica con Marat Safin, il connazionale ex numero uno del mondo, nonché vincitore di due Major in carriera, che lavora assieme al tennista da qualche settimana.
Rublev, arriva l’annuncio: l’ex numero uno del mondo è in dubbio
Intervenuto in conferenza stampa a Toronto, nel bel mezzo del torneo Masters 1000 che lo ha già visto vincitore contro Lorenzo Sonego in sedicesimi di finale dopo l’affermazione al primo turno contro Hugo Gaston, il classe ’97 ha parlato delle condizioni di gioco in Canada e del percorso tecnico con l’ex giocatore russo.

“I campi qui sono molto veloci, spesso la palla scivola troppo, dopo alcuni rimbalzi c’è poco da fare, devi arrangiarti come puoi. Non c’è molto da fare, non esiste un aggiustamento specifico per controllare questa situazione, devi semplicemente accettare ciò che c’è. Le condizioni sono uguali per tutti, ma riconosco che per me sono favorevoli, anche se Toronto non ha nulla a che vedere con Montreal“, ha esordito il russo.
“Con Marat sta andando bene, speriamo di riaverlo nella squadra al prossimo US Open… sempre che riesca ad ottenere il visto in tempo. In caso contrario, dovremo aspettare la Cina, durante il tour asiatico“, ha concluso Rublev.





