L’ormai ex tennista ligure, ritiratosi dopo Wimbledon, si è concesso in una lunga intervista: arriva il commovente consiglio
Impossibile dimenticare quanto accaduto sul campo centrale dell’All England club nel pomeriggio dello scorso 30 giugno. Fabio Fognini, che già aveva in qualche modo annunciato il ritiro dalle scene dopo 20 anni di onorata carriera – condita da non pochi rimpianti, visto il suo straordinario talento – ha tenuto testa per 5 set a Carlos Alcaraz. L’allora detentore di Wimbledon. Colui che veniva da una serie di vittorie consecutive iniziata col primo turno degli Internazionali d’Italia.

Impossibile anche capacitarsi di come un tennista in grado di sfoderare una prestazione del genere a 38 anni abbia poi comunque confermato la volontà di appendere la racchetta al chiodo. C’era e c’è ancora tanto tennis nel braccio e nella gambe del Sanremese che però fedele alla sua volontà, non ha fatto marcia indietro. Anzi, c’è dell’altro.
“Da quando ho smesso non ho più toccato la racchetta e ho rivisto pochissimi highlights della partita di Wimbledon. Non ho avuto la fortuna di rivedermi, essendo con me stesso molto autocritico. Non mi sono ancora rivisto, non ce l’ho fatta. Non mi sono mai nascosto con le parole, devo essere sincero. Ognuno ha il proprio carattere“, ha detto ‘Fogna’ nelle parole riportate dal portale ‘Tennisworlditalia.com‘ e rilasciate dal marito di Flavia Pennetta nel corso di un evento tenutosi alle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, in Puglia.
Ma non è tutto. Nel corso della chiacchierata coi giornalisti il vincitore dell’edizione 2019 del torneo di Monte Carlo ha anche dispendiato preziosi consigli alle future generazioni di piccoli tennisti. Non prima di aver incensato a dovere la figura di un fuoriclasse come Jannik Sinner.
Fognini, consigli gratis alle nuove leve: tifosi commossi
“Sinner? Abbiamo l’opportunità di gioire per un campione, il numero uno del mondo, che sta aprendo tante vie per praticare questo sport. Sta avvicinando tantissimi bambini“, ha continuato l’ex giocatore.

A proposito di tutti quei giovanissimi tennisti che si stanno avvicinando con passione al tennis, Fognini ha voluto, almeno per una volta, vestire i panni del saggio consigliere.
“Ai bambini dico sempre che la priorità è il divertimento. Se avranno la possibilità di fare questo come professione, ci vorrà tanto sacrificio e pazienza. Lo sport è vita ma richiede anche tanto. Penso che l’autocritica bisogna farla a noi genitori, loro sono piccoli e devono sfogarsi. Siamo noi che dobbiamo dargli una certa educazione a livello sportivo e lanciare messaggi positivi. Io ho avuto la fortuna di diventare professionista e la fortuna di aver avuto dei genitori che mi hanno sostenuto. Sono diventato quello che sono grazie a loro“, ha concluso Fabio.





