Il tennista russo, a secco di titoli da oltre due anni, ha parlato della rivalità tra Sinner ed Alcaraz: scatta l’aneddoto rivelatore
L’aggiornamento corrente del ranking LIVE dell’ATP dice che il russo ha addirittura guadagnato due posizioni (passando dalla 15esima alla 13esima casella) nonostante per lui il torneo di Cincinnati sia già finito. Sì, avete capito bene: è bastato un solo match, quello di primo turno contro l’australiano Adam Walton, per salutare Daniil Medvedev dal novero dei possibili vincitori dell’ATP Masters 1000 che si disputa in Ohio.

In attesa che i rivali che lo seguono in classifica possano superarlo in caso di avanzamento nel torneo (il moscovita potrebbe ritrovarsi al 17esimo posto reale alla fine della kermesse), le cronache registrano l’ennesimo flop del vincitore dell’edizione 2021 degli Us Open. Quella in cui Novak Djokovic aveva sognato di completare il Grande Slam in un singolo anno solare.
La crisi di Medvedev, sempre più insofferente in campo ed incapace di trovare tecnicamente delle soluzioni e/o delle variazioni al suo gioco per fermare l’emorragia, è ben esemplificata da due dati: l’assenza di titoli vinti nel circuito da Roma 2023 (trofeo vinto curiosamente su quella terra battuta che tanto detesta), e la clamorosa inversione nel computo degli scontri diretti con Jannik Sinner, avversario incontrato ben 15 volte finora in carriera.
Dopo aver vinto i primi 6 match con l’altoatesino infatti, il russo ha perso 7 dei successivi 8, tutti da ottobre 2023 in poi: un chiaro segnale non solo delle sue difficoltà contro l’altoatesino, ma anche della grandezza di quest’ultimo, che ormai domina il circuito da un anno e mezzo dividendosi i Major col rivale Carlos Alcaraz.
Rivalità Sinner-Alcaraz, Medvedev mette in guardia
Proprio a proposito dell’ormai stabile, ma eccitante, dominio del duo italo-spagnolo, si è espresso recentemente il giocatore russo, che ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni dell’ATP Tour.

“Tutti pensano: ‘Com’è possibile che nessuno riesca ad avvicinarsi a loro?’. Quando Carlitos è entrato nel tour a 17 anni, tutti hanno detto: ‘Come fa a colpire così forte?’. Perché io posso allenarmi 10 ore al giorno e non sono in grado di colpirlo così forte. Quando loro sono in giornata, in tante occasioni, non c’è proprio possibilità per noi. Lo stesso vale per Jannik, un altro giocatore fortissimo“, ha esordito il moscovita.
“Ricordo Federer e Nadal quando avevano 20 o 21 anni. Nel caso di Rafa, probabilmente aveva già vinto due o tre titoli del Roland Garros. Si parlò molto della sua prima vittoria a Wimbledon, perché era il suo primo Slam lontano dalla terra. Improvvisamente, quando tutti cominciavano a dare per scontato che i due si sarebbero divisi tutti i titoli principali, è apparso un ragazzo serbo che, sebbene arrivato un po’ più tardi, ha finito per vincerne più di loro“, ha raccontato Medvedev.
“So che loro due sono tennisti forti, ma allo stesso tempo possono anche perdere a volte. Per esempio Sinner ha perso ad Halle contro Bublik e Alcaraz è stato battuto da van de Zandschulp agli US Open dello scorso anno. Ogni volta che scendi in campo contro di loro, devi cercare di vincere“, ha poi concluso il russo.





