Il numero uno del mondo, brillante nella sua prima uscita a Cincinnati, è tornato sul momento che ha cambiato il suo Wimbledon: la confessione è sincera
‘Signori si nasce‘, diceva il Principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò. E signore nacque Jannik Sinner, un ragazzo (ancor prima che un tennista professionista, e che fior di campione) che sembra provenire da un’altra galassia. Da un altro tempo.
Lontano anni luce dagli isterismi e dagli eccessi che spesso fanno capolino anche nell’apparentemente dorato circuito ATP, il nativo della Val Pusteria ha fatto della riservatezza, della discrezione, della grande educazione e dell’allergia ai riflettori dei media il suo mantra. Il suo marchio di fabbrica, da cui mai si discosta.
Sempre equilibrato nei giudizi, mai sopra le righe nelle parole (figurarsi nei comportamenti), il numero uno del mondo è anche un fulgido esempio di sportività. Lo ha dimostrato recentemente anche nel prestigioso teatro di Wimbledon quando, sotto di due set e pari nel punteggio nel terzo parziale, ha involontariamente usufruito del ritiro del suo avversario, quel Grigor Dimitrov che lo aveva messo in grande difficoltà fino a quel momento, per avanzare al turno successivo.
“Non mi sento vincitore“, aveva con grande onestà dichiarato Jannik nell’immediato post partita, mostrando al mondo intero il suo ‘disagio’, sebbene foriero di un importante avanzamento nella kermesse, nell’aver usufruito di un tale colpo di fortuna.
Jannik torna sul ritiro di Dimitrov: “Sono stato fortunato”
Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, il fuoriclasse azzurro ha riempito questo aforisma con tre eccezionali prestazioni seguite al fortunoso passaggio in quarti di finale dei Championships. Una progressione nella qualità del gioco che poi ha consentito al campione di alzare al cielo per la prima volta la mitica coppa del vincitore.
A distanza di oltre un mese da quell’incredibile sfida col tennista bulgaro, il leader del ranking mondiale ha continuato a battere sul tasto della ‘fortuna’ per spiegare il suo successo. Aggiungendo poi altre importanti considerazioni.
“Sono stato fortunato contro Grigor, ma l’ho preso come un segno. Non si sa mai cosa può succedere, ed è così che funziona nel tennis. Quindi bisogna cercare di capire perché e come accadono certe cose“, ha esordito l’azzurro ai microfoni di ‘Welovetennis.fr‘.
“Dopo quella partita ho davvero migliorato il mio gioco e ho giocato uno dei migliori tennis che potessi giocare. È stato un momento davvero emozionante per me e ho potuto festeggiare con la mia squadra“, ha poi concluso Jannik.
