Il tennista pesarese, protagonista di un ottimo cammino a Cincinnati, cela un ‘segreto’ che in pochi riescono a spiegarsi: il dato non mente
Se volessimo fare un parallelo col calcio, potremmo dire che il ragazzo riesce ad incidere solo entrando dalla panchina. Subentrando ad un titolare stanco o magari infortunato, il 22enne dà il meglio di sé, risultando decisivo per le sorti della squadra con un gol. O con un assist. O con un salvataggio sulla linea, se fosse un difensore.

Ecco, al netto delle difficoltà di proseguire nel paragone calcio-tennis (fosse non altro perché il secondo è uno sport individuale), quel che accade a Luca Nardi nel circuito ATP è un po’ quello che succede al panchinaro di lusso nel calcio. Lo stesso che, quando poi gioca titolare, si espone magari a figure deludenti.
Balzato agli onori delle cronache nella primavera del 2024, quando eliminò un certo Novak Djokovic ad Indian Wells raggiungendo poi gli ottavi di finale del prestigioso Masters 1000, a nessuno sfuggì che il tennista pesarese fosse stato ripescato dopo esser stato eliminato dal tabellone delle qualificazioni.
Ebbene il costume da ‘lucky loser’ è stato curiosamente indossato da Nardi anche al torneo di Cincinnati in corso di svolgimento. Fatto fuori da Alexander Blockx nell’ultimo match che avrebbe garantito l’accesso al Main draw, l’azzurro è stato successivamente ripescato per l’improvviso forfait di un collega già in tabellone.
Nemmeno a dirlo, anche stavolta Nardi ha sfruttato a pieno l’occasione, proprio come un vero killer d’area di rigore.
Nardi ‘on fire’ da ripescato: incredibile coincidenza
Dopo l’exploit di Cincinnati, torneo che lo ha visto spingersi fino agli ottavi di finale – quando poi è stato sconfitto da Carlos Alcaraz con un netto 6-1, 6-4 – Nardi ha guadagnato ben 15 caselle in classifica generale.

L’aggiornamento LIVE del ranking ATP lo vede ora in 69esima posizione, con un incremento di ben 110 punti rispetto alla precedente rilevazione. Dopo aver messo in fila, nel citato ultimo torneo, calibri del peso di Shapovalov e Mensik, il tennista azzurro deve forse solo avere più consapevolezza nei suoi mezzi. Più convinzione e fiducia quando si tratta di affrontare un match da favorito (magari contro un tennista con una classifica peggiore della sua) in una competizione in cui si è già inseriti di diritto nel tabellone principale.
Potrebbe insomma non essere affatto una coincidenza che Nardi dia il meglio di sé quando non ha nulla da perdere. Quando sia già impegnato nel fare le valigie per tornare a casa e poi invece, dopo una telefonata degli organizzatori, si trova a scendere in campo contro Nole Djokovic, tanto per ricordare ancora l’exploit della scorsa stagione.





