L’ex campionessa di Novi Sad, oggi 51enne, ha fatto luce su un grave problema fisico che ancora la affligge: tifosi sconvolti
Per avere un’idea del fenomeno tennistico che era, basti pensare che nel nel giugno del 1990 la giocatrice divenne, a 16 anni e 6 mesi, la più giovane vincitrice di sempre del Roland Garros. Lungi dall’esser stato, il trionfo a Parigi, un caso isolato come oggi potremmo ritenere sia stato quello di Emma Raducanu a New York nel 2021 (la britannica vinse gli Us Open non ancora 19enne, e partendo dal tabellone delle qualificazioni), l’allora tennista jugoslava dominò in lungo e in largo il circuito WTA nei due anni successivi. I numeri sono impressionanti.

Nel 1991 e nel 1992 Seles vinse tre dei 4 Major in calendario, sfiorando il Grande Slam soprattutto nel 1992, quando disputò la finale di Wimbledon perdendo però in finale contro la grande rivale Steffi Graf.
Complessivamente, tra il 1990 e l’inizio del 1993 la Seles vinse otto titoli del Grande Slam, a soli 19 anni: questo è un record assoluto nella storia del tennis. Ancora nei primi mesi del 1993 dunque, Monica era saldamente in testa alle classifiche da oltre due anni (divenendo tra l’altro il più giovane giocatore di tennis numero uno più longevo di tutti i tempi), quando la follia di tale Günter Parche, un fan ossessionato da Steffi Graf, pose di fatto fine alla sua leggendaria carriera.
Durante il torneo di Amburgo – era il 30 aprile del 1993, approfittando della pausa del cambio campo l’uomo accoltellò la giocatrice alla schiena, provocando lesioni non gravissime (ma in ogni caso importanti) ma devastanti dal punto di vista psicologico. Al punto tale che la tennista tornò in campo solo due anni dopo, ma senza la brillantezza di un tempo.
Non c’è pace per Monica Seles: la rivelazione
Il fatto che lo squilibrato (poi incarcerato per due anni) avesse spiegato il suo folle gesto giustificandolo con la volontà di fermare l’ascesa inarrestabile della jugoslava, che aveva da tempo detronizzato Graf (di cui Parche era tifoso morboso) dal trono mondiale, fece assumere alla vicenda dei contorni davvero preoccupanti. La giocatrice decise tra l’altro che da quel giorno non avrebbe più messo piede in Germania.

Oggi, a distanza di oltre 32 anni dall’accaduto, l’ex campionessa si è confessata nel corso di un’intervista riportata dal portale Eurosport: non è tornata sull’episodio di Amburgo, ma su una malattia, di cui è affetta, autoimmune neuromuscolare che causa stanchezza e debolezza e che non ha una vera e propria cura. Si tratta della miastenia gravis, di cui la 9 volte Campionessa Slam ha parlato nel corso della sua amara confessione.
“Vedevo la pallina sdoppiarsi, così ho capito che c’era qualcosa che non andava. Ho dovuto, in termini tennistici, resettare diverse volte. La prima quando sono arrivata negli Stati Uniti: non parlavo la lingua e ho lasciato la mia famiglia. È stato un periodo molto difficile. Poi, ovviamente, diventare una grande giocatrice è anche un reset, perché fama, denaro, attenzione cambiano la vita ed è difficile per una sedicenne affrontare tutto questo. Anche dopo essere stata ferita ho dovuto fare un reset totale. La diagnosi di miastenia gravis è un altro reset, ma come dico sempre ai ragazzi che seguo ‘bisogna sempre adattarsi, la palla rimbalza e bisogna adattarsi’“, ha poi concluso Monica.





