L’annuncio su Jannik Sinner è arrivato poche ore fa: ecco il retroscena clamoroso sul numero uno al mondo
Jannik Sinner non ha di certo concluso il torneo di Cincinnati nel migliore dei modi. Il tennista italiano ha dovuto dare forfait per una salute precaria che, sin da subito, lo ha limitato nello scontro durato poco e nulla contro Alcaraz. Lo spagnolo, alla fine, ha trionfato a tavolino per il ritiro di Jannik: non il migliore dei modi per chiudere un torneo nel quale entrambi hanno brillato su tutti.
Il doppio misto agli US Open è ufficialmente sfumato per Sinner che, adesso, ha un solo grosso obiettivo da qui alle prossime settimane. Proprio gli US Open, il singolare maschile, che andrà in scena a New York sui campi di Flushing Meadows tra il 24 agosto ed il 7 settembre: l’ultimo Slam a disposizione di questo rocambolesco 2025. “Ora il recupero è la cosa più importante”, ha detto nelle scorse il numero 1 al mondo.
Un Sinner distrutto, fisicamente ed emotivamente, per aver concluso in questo modo decisamente amaro uno degli appuntamenti più attesi degli ultimi mesi, su una superficie che lo ha visto quasi sempre far bene. Intanto l’annuncio arrivato poche ore fa non lascia spazio a dubbi: il retroscena rivelato dal suo coach è incredibile.
Retroscena Sinner: parla il suo allenatore
Simone Vagnozzi e Darren Cahill nel corso degli ultimi anni hanno dato una mano enorme a Jannik Sinner, nel maturare e arrivando a migliorare in via definitiva il tuo tennis. Soprattutto l’australiano, figura chiave nell’ultimo anno per il 24enne di San Candido che ha raggiunto il numero 1 del Ranking, ha parlato in un’intervista ai canali ufficiali dell’ATP.
“Non esistono segreti, solo tanto lavoro e la convinzione che ci sia da imparare ogni giorno. Per questo siamo orgogliosi, quello che prepariamo in allenamento lo mette nei grandi match. Frutto di impegno costante”. Cahill ha poi voluto rimarcare quello che, al suo arrivo, era sicuramente il punto ‘debole’ di Jannik che nel corso del tempo ha migliorato in maniera sostanziale. “Appena entrai in squadra gli dissi subito che avrebbe dovuto migliorare il servizio. Con fisico e altezza di 191 cm la prima palla andava resa più veloce e precisa. Da lì si vincono le partite con il servizio”.
Un retroscena che i tifosi di Jannik proprio non si aspettavano di venire a conoscere. Poi la conclusione che fa capire la fame di Sinner che tra presente e futuro potrà ancora ambire ai massimi palcoscenici: “È un animale da competizione, vuole capire e crescere, fa sempre domande. Se paragoni il suo corpo attuale con quello di qualche anno fa capisci quanto lavoro abbia fatto”, ha concluso l’allenatore.