Il giocatore azzurro, fermo dall’eliminazione al primo turno di Wimbledon, ha preso la sua decisione: ora si torna a fare sul serio
Forse è presto per dire che il calvario sia finito. Anche perché, per come si sta mettendo la stagione, quello che conta davvero è vincere più partite possibili. E per dare un segnale a se stesso e per rendere il suo ranking, ora davvero deprimente, più consono al suo talento.
Tornando all’incipit, non si può però ignorare un dato fondamentale: Matteo Berrettini è fermo dallo scorso 30 giugno, giorno in cui – era il primo turno di Wimbledon – perse in 5 set dal polacco Kamil Majchrzak dando il prematuro addio ai Championships.
Considerando che da quel match, da quel torneo a cui ha legato indissolubilmente il suo nome arrivando – primo italiano della storia ad averlo fatto – in finale nel 2021, il tennista romano ha dato una serie di forfait culminati con la rinuncia perfino agli Us Open, l’annuncio sul suo ritorno in campo a metà settembre già appare come una mezza vittoria.
Gstaad, Kitzbuhel (in queste due kermesse nel 2024 l’azzurro fece una straordinaria doppietta), Toronto, Cincinnati e per l’appunto New York: questi i tornei a cui il giocatore non se l’è proprio sentita di partecipare, al netto dei problemi fisici che ormai dovrebbero essere risolti.
Le citate rinunce hanno tra l’altro prodotto immediate conseguenze sul ranking dell’ex numero 6 del mondo, scivolato ora alla casella 52 dopo aver toccato perfino la posizione numero 59.
Berrettini ha deciso: ecco quando tornerà in campo
Sembra dunque finito, almeno sulla carta, il periodo di auto-esclusione che ‘The Hammer‘ si è inflitto. Subito dopo il Major americano in cui presumibilmente Sinner e Alcaraz si contenderanno lo scettro di campione degli Us Open e del trono della classifica iridata, Matteo tornerà in campo. Per provare a sentire quella piacevole sensazione che solo il campo sa regalare.
Dal 17 al 23 settembre andrà infatti in scena l’ATP 250 di Hangzhou, primo di una serie di competizioni che si svolgeranno in Asia e che comprenderanno anche l’ATP 500 di Pechino (quello dal quale, nel 2023, iniziò la clamorosa ascesa di Jannik Sinner) e soprattutto l’ATP Masters 1000 di Shanghai, uno degli ultimi grandi appuntamenti prima delle ATP Finals di novembre.
Berrettini, come già fatto lo scorso anno, proverà dunque a risalire la china attraverso la partecipazione a tornei di categoria 250 (l’anno scorso vinse anche a Marrakech): occasioni per il momento più accessibili sia per il main draw previsto (difficile che ci siano i big) che per la sua classifica abbastanza deficitaria.
