Il tennista russo, eliminato in ottavi di finale dal canadese Auger-Aliassime, ha commentato con stizza un provvedimento a suo carico
Nulla da fare. Anche stavolta la maledizione non è stata spezzata. Anzi, il sogno è finito ancor prima di raggiungere quello step, quel maledetto scoglio conquistato ben 10 volte in carriera nei 4 Major del circuito e mai superato.

Ci aveva creduto, Andrey Rublev, forte di uno stato di forma che lasciava immaginare ben altro esito dal confronto di ottavi di finale contro Auger-Aliassime, il redivivo talento canadese che ora fa bene a crederci. Complice anche un tabellone che per l’appunto avrebbe agevolato anche il russo, se solo fosse riuscito a battere l’ex allievo di Toni Nadal.
Il moscovita aveva accolto probabilmente con fiducia l’avvenuta eliminazione, patita proprio per mano del nordamericano, di Sascha Zverev, che avrebbe sulla carta dovuto essere il suo avversario nel quarto turno degli Us Open. Senza appello, invece, la sconfitta subita da Rublev in ottavi di finale: una delusione forse difficile da digerire per un tennista che proprio non riesce, quanto meno nei grandi tornei dello Slam, a fare quello step decisivo verso le più alte vette.
Rublev multato, il russo non ci sta: parole di fuoco
Reduce da una lunga ed estenuante battaglia contro il talento hongkonghese Coleman Wong al terzo turno, il russo aveva avuto le sue difficoltà anche nell’incontro di secondo turno contro lo statunitense Boyer, quando Rublev aveva accusato dei fastidi fisici dovuti ad una sorta di indigestione di banane, unita ad un insolito nutrimento a base di sushi in una delle pause del confronto.

La sfida contro il rivale americano era però stata caratterizzata anche dal ‘solito’ episodio disciplinare che contraddistinguono da sempre parecchie delle partite di un certo livello di Rublev da quando è un tennista professionista.
Reo di aver imprecato più volte durante la contesa, l’ex numero 5 del mondo è stato multato di 3000 dollari dalla direzione del torneo. Eloquenti, al riguardo, i commenti del diretto interessato sulla vicenda.
“Quando parli male di te stesso, è una mia decisione su come farlo. Secondo me, non si può ricevere una multa per questo. Se imprechi contro il giudice di sedia, sì. Quando lo dici a qualcuno o lo gridi da ogni parte del campo, sì, ovviamente. La stessa cosa accade a tutti nella vita, nei momenti cruciali, o in quelli stressanti. Non credo che siamo così santi da non dire mai parolacce in quei momenti. O stiamo scherzando o siamo arrabbiati, e a volte succede. Come ho già detto, se lo fai con qualcuno o lo fai troppo apertamente, sì, ma con te stesso, è una tua decisione su come parlare“, ha detto Rublev in conferenza stampa.





