Il campione spagnolo, già volato in semifinale dopo aver asfaltato Lehecka, si è confessato in conferenza stampa: parole durissime
59 vittorie su 65 match disputati. Undicesima vittoria consecutiva dopo la finale persa a Wimbledon, con il campione che già prima dell’ultimo atto dei Championships era stato capace di mettere in fila 24 affermazioni filate. Un Major già in bacheca in stagione, 6 titoli vinti nel 2025, Jannik Sinner nel mirino nel ranking ATP per un sorpasso che potrebbe avvenire già a New York e, ciliegina sulla torta, un saldissimo primo posto nella Race dell’anno solare.
Ci sarebbe davvero poco da aggiungere per commentare la stagione di Carlitos Alcaraz, il fenomeno spagnolo che, assieme al grande rivale dalla Val Pusteria, sta segnando un’epoca nel tennis moderno. L’iberico, finora in forma smagliante a New York, sembra aver trovato il giusto equilibrio tra le ‘necessità di un 21enne incline allo svago e al divertimento, e gli obblighi di una vita professionale quasi austera, senza distrazioni di sorta: conditio sine qua non per restare stabilmente nell’Olimpo del tennis iridato.
Appaiono davvero lontane le cadute inopinate, sofferte contro avversari di gran lunga inferiori a lui, patite nella seconda parte del 2023 e anche del 2024. Scorrendo indietro il nastro della memoria, appare quasi impossibile pensare che lo scorso anno il bicampione di Wimbledon nel biennio 2023-24 possa esser stato eliminato a Flushing Meadows dal pur onesto Botic van de Zandschulp. Oggi, se i due si incontrassero, non ci sarebbe storia nemmeno per un set, probabilmente.
La rivincita di Alcaraz: i numeri non mentono
Autoritario e spettacolare nel suo cammino sul cemento di New York – l’allievo di Juan Carlos Ferrero ha già raggiunto le semifinali senza concedere neppure un set ai rivali – Alcaraz si è tolto qualche sassolino dalle scarpe dopo la convincente vittoria ottenuta in ottavi di finale contro il francese Arthur Rinderknech.
“Spesso in molti mi hanno detto che non sono abbastanza costante, ma i miei risultati parlano da soli. Nei grandi tornei arrivo sempre in fondo. È vero che a volte non basta un quarto o una semifinale, ma bisogna sempre vedere come si è giocato: in certi casi è comunque un ottimo risultato“, ha detto lo spagnolo con una punta di rivincita nei confronti di chi, soprattutto dopo la sconfitta di Wimbledon contro Sinner, lo aveva criticato in modo oggettivamente eccessivo.
Ora, sulla strada del tennista spagnolo, ecco materializzarsi l’inossidabile Novak Djokovic: è tutto pronto per una semifinale che promette di regalare grande spettacolo all’impaziente pubblico newyorkese.
