Il percorso dei due grandi rivali nell’ultimo Major stagionale lascia già intravedere uno scenario interessante: c’è aria di cambio al vertice
Ci siamo. Sembrava ieri quando, subito dopo la finale di Wimbledon, gli esperti del settore – e diversi tifosi ormai avvezzi a calcoli di questo tipo – avevano stilato la veritiera tabella sui punti ATP che Jannik Sinner sarebbe stato chiamato a difendere fino a fine anno per mantenersi in vetta al trono del ranking mondiale.
Il conteggio riportava ben 6030 punti che l’altoatesino avrebbe dovuto confermare fino alle ATP Finals di Torino contro i soli 1060 del campione spagnolo, protagonista di una seconda parte di 2024 davvero non all’altezza del suo talento.
La rinuncia, reciproca, dei due rivali al Masters 1000 di Toronto aveva prodotto la perdita di 200 punti da parte dell’altoatesino, che l’anno prima era stato eliminato in regime di quarti di finale da Andrey Rublev. Nessun dazio invece pagato dall’iberico, assente in Canada l’anno prima.
È stata poi la volta di Cincinnati, con il leader del ranking mondiale detentore del titolo e Carlitos chiamato a difendere solo 10 punti data la clamorosa sconfitta patita al primo turno in Ohio 12 mesi prima. La vittoria – ottenuta anche grazie alle precarie condizioni di Jannik, ritiratosi sullo 0-5 nel primo set della finale – ha avvicinato sensibilmente l’allievo di Juan Carlos Ferrero al nativo di San Candido in vista degli Us Open. Il primo appuntamento in cui il fenomeno di Murcia sarebbe stato in grado, come ancora è – di essere padrone del proprio destino: se Alcaraz vince a New York, il sorpasso in vetta al ranking mondiale diventerà, purtroppo per tutti i tifosi di Sinner, un’amara realtà.
Duello Sinner-Alcaraz, si riducono le combinazioni per il trono mondiale
A questo punto è necessario fermare il tempo. Cristallizzando la situazione attuale, che vede la medaglia d’argento a Parigi 2024 già in semifinale, dove affronterà l’inossidabile Novak Djokovic, e il campione azzurro in attesa di giocare il suo quarto di finale contro Lorenzo Musetti.
Nel ranking LIVE della classifica ATP vengono preventivamente decurtati – o aggiunti – ai tennisti i punti relativi al torneo in corso, in un conteggio che tiene conto dell’esatto svolgimento della kermesse in questione.
Ad oggi Alcaraz è primo con 10340 punti, forte di 750 punti ATP già conquistati rispetto al magro risultato della passata stagione (fu eliminato al secondo turno da Botic van de Zandschulp). Sinner ‘insegue’ – sebbene in qualche modo virtualmente – a quota 9880 punti, dovendo fare i conti con un provvisorio taglio di 1600 punti, giustificato dal temporaneo traguardo dei soli quarti di finale a Flushing Meadows.
Lo spagnolo, ad ogni modo, si è già messo in una posizione abbastanza invidiabile nella sua missione di scalzare l’azzurro dalla vetta del ranking iridato: anche qualora Jannik dovesse raggiungere le semifinali, questo step non basterebbe per essere fuori pericolo, tutt’altro. In caso di clamorosa eliminazione di entrambi i rivali al penultimo turno di New York infatti, Alcaraz supererebbe l’azzurro in testa alla classifica. Così come ovviamente farebbe qualora vincesse il suo secondo titolo a Flushing Meadows dopo il trionfo del 2022.
In sostanza, appurato lo splendido cammino senza macchia del rivale, per esser sicuro di restare sul trono per il 15esimo mese consecutivo, Jannik è ormai obbligato a vincere per la seconda volta consecutiva gli Us Open.