Clamorosa la decisione assunta dall’organismo istituzionale già noto per essersi pronunciato sul caso Clostebol che ha coinvolto Sinner
Negli ultimi 12 mesi gli appassionati di tennis hanno familiarizzato – a prescindere dalla posizione assunta nel caso di presunto doping che ha coinvolto Jannik Sinner – con l’ITIA, l’International Tennis of Integrity Agency che per prima, quando è stata resa pubblica la vicenda Clostebol, si è pronunciata con una prima sentenza ai danni del campione azzurro.

Come ormai tutti ricorderanno, l’organismo che si occupa di verificare e punire delle infrazioni rispetto alle norme vigenti sul doping aveva deciso di comminare una multa di 300mila dollari al tennista altoatesino, invalidando anche, in termini di punti, quanto conseguito sul campo nel torneo di Indian Wells, quando il giocatore fu ‘pizzicato’ dalle galeotte analisi.
L‘ITIA di fatto si pronunciò per una sostanziale innocenza di Sinner, salvo poi subire (come del resto lo stesso atleta) la presa di posizione della WADA (l’Agenzia Mondiale Antidoping) che impugnò la sentenza facendo passare mesi di preoccupazioni ed ansie a colui che nel frattempo, grazie a risultati straordinari, era balzato fino alla vetta del ranking mondiale.
Tirata in ballo anche dal PTPA (il sindacato dei giocatori ATP) nella maxi causa che vedeva, nelle rimostranze di Novak Djokovic e degli altri promotori, come principale obiettivo i vertici della stessa ATP, della WTA, dell’ITF e per l’appunto dell’ITIA, quest’ultima ha recentemente battuto un colpo su un episodio emerso solo di recente, e risalente all’ultima sfida di Coppa Davis tra l’Italia di Filippo Volandri e l’Australia di Lleyron Hewitt.
Hewitt, clamorosa sospensione: la sentenza dell’ITIA
I fatti risalgono al novembre del 2024 quando, dopo la semifinale di Coppa Davis tra le due formazioni, il Capitano degli ‘Aussie‘, nonché ex numero uno del mondo da giocatore, e vincitore di due prove del Grande Slam, avrebbe tenuto un comportamento inappropriato nei confronti di un accompagnatore volontario del programma antidoping.

Hewitt si sarebbe reso protagonista di una violazione del Programma Antidoping del tennis (TADP), dopo aver spintonato ed offeso il già citato soggetto, tra l’altro un uomo di 60 anni, al termine della semifinale di Coppa Davis 2024 persa dalla sua Australia contro l’Italia nel teatro spagnolo.
“Le azioni di Hewitt non soddisfacevano i requisiti di legittima difesa e il suo comportamento non era ragionevole e proporzionato” si legge nella nota ufficiale di un tribunale indipendente pronunciatosi sulla vicenda. Lo stesso organismo ha poi confermato la sospensione dal 24 settembre al 7 ottobre del tesserato australiano. Durante il periodo di sospensione, Hewitt non potrà prendere parte ad alcuna attività legata al tennis professionistico, tra cui l’esercizio del ruolo di allenatore, Capitano o consulente.





